Saper trasformare le tragedie in semi di speranza è una vera e propria virtù che spesso trova nella fede una risorsa preziosa. Lo testimonia Sant'Alfonso Rodriguez, un gesuita vissuto tra il 1533 e il 1617. Era nato a Segovia, in Spagna, ed era un mercante, sposato, con due figli. Sconvolto dalla perdita della moglie, a 35 anni decise di costruire una nuova vita, riprendere gli studi interrotti in gioventù e presentarsi da novizio in un convento della Compagnia di Gesù. Tra i Gesuiti, però, scelse di restare sempre un fratello coadiutore, dedito al servizio materiale della comunità. Venne mandato a Palma di Maiorca diventando portinaio del convento dell'isola. Da qui, all'epoca, passavano i missionari diretti in America e per molti di loro l'incontro con Rodriguez era un'esperienza illuminante, come accadde a san Pietro Claver, l'«apostolo degli schiavi».
Altri santi. Sant'Antonino di Milano, vescovo (VII sec.); beato Cristoforo di Romagna, sacerdote (XIII sec.).
Letture. Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13,18-21.
Ambrosiano. Ap 11,1-12; Sal 75; Gv 12,44-50.
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