Dai laici la linfa vitale per il Vangelo nella storia
venerdì 20 settembre 2024
Ogni battezzato è “responsabile” del Vangelo, ognuno è volto di una fede che può cambiare la storia. È questo il messaggio che oggi ci arriva dalla storia della Chiesa in Corea e dai suoi martiri. Qui la fede cristiana arrivò nel 1784 grazie a un laico che partecipava alle delegazioni inviate a Pechino. Ma da subito in Corea i cristiani cominciarono a essere considerati con sospetto, tanto che fino al 1882 il Paese fu segnato da una violenta persecuzione contro i cristiani, portatori, a dire del governo coreano, di una “follia”. Per questo la comunità locale perse anche l’unico prete, che era giunto dalla Cina. Solo nel 1837 dei ministri ordinati poterono rimettere piede nel Paese, ma anche questi furono martirizzati. Nel 1984 papa Wojtyla canonizzò 103 martiri coreani. E tra queste “radici viventi” della fede in Corea vi fu anche il primo sacerdote coreano Andrea Kim Taegon (1821-1846) e Paolo Chong (1795-1839), apostolo laico, che si adoperò per far arrivare missionari dalla Cina. Il primo era nato da una nobile famiglia coreana cristiana (il padre morì martire a 44 anni) ed era stato mandato a studiare a Macao da uno dei missionari “clandestini”. Rientrato in patria fu ordinato prete nel 1844 dal vescovo francese Jean-Joseph Ferréol, anch’egli clandestino, con il quale lavorò a stretto contatto. Taegon venne individuato, arrestato e decapitato nel settembre 1846. Altri santi. Sant’Eustachio Placido, martire (I-II sec.); san Giancarlo Cornay, sacerdote e martire (1809-1837). Letture. Romano. 1Cor 15,12-20; Sal 16; Lc 8,1-3. Ambrosiano. Gc 2,1-9; Sal 81 (82); Lc 18,24-27. Bizantino. Ef 5,20-25; Lc 3,23-4,1. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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