La Serie A possiede anche il dono dell’ubiquità: appare, in video, in Italia e in Medio Oriente. La carovana non cammellata che è rimasta a casa ha chiuso il girone d’andata con il Napoli di Antonio Conte protagonista assoluto: gli azzurri deflorano la Fiorentina (0-3) e si piazzano momentaneamente al comando della classifica, a 44 punti. Nel derby della Capitale, la Lazio che aveva messo alle corde l’Atalanta (ex capolista) si affloscia dopo la prima mezz’ora e la Roma giallorossa incorona il divo Claudio Ranieri aggiustatore massimo di Trigoria. Poi c’è l’altra Serie A, quella in tournée in Medio Oriente a ricordarci che il calcio è ancora lo sport più universale e affascinante del mondo, ma anche il più cinico e feroce che ci sia. La riprova? La notte di Riad, Arabia Saudita. Paese sul quale da queste colonne si sono già espressi, denunciando, i colleghi Umberto Folena e Mauro Berruto, quindi giova solo sottolineare che in Arabia Saudita, dove nell’ultimo anno sono state giustiziate 214 persone (per reati non considerati gravi), dove la donna è trattata peggio che nelle canzoni di Tony Effe e dove i minorenni vengono sbattuti nelle carceri di massima sicurezza per un bicchiere di vino in più, il calcio italiano fa e farà i suoi affaracci per i prossimi sei anni. Alla lotteria di capodanno la Lega di Serie A preferisce di gran lunga la supertombola degli sceicchi che per la Supercoppa italiana hanno messo a disposizione un montepremi da 27 milioni di euro. Il primo premio, a sorpresa, è andato al Milan che all’appuntamento c’era arrivato da pastorello dietro alla triade titolata, Atalanta (partita da regina della Serie A), i campioni d’Italia dell’Inter e la Juventus “vorrei ma non posso” di Thiago Motta. Ma alla fine il Milan è tornato da Re Magio. Nel derby-finalissima con l’Inter il piccolo Diavolo non solo ha subito cancellato il fantasma di Fonseca, al quale è subentrato mister fortunello Sergio Conceiçao, ma vent’anni dopo ha esorcizzato perfino gli spettri di Istanbul 2005: la finale di Champions persa ai rigori contro il Liverpool che aveva rimontato dal 3-0 in 45’. Un incubo, e questa volta è toccato ai cugini nerazzurri. A Riad l’Inter avanti di 2 gol nel secondo tempo ha subìto l’imprevedibile tempesta di sabbia rossonera che ha accecato gli uomini di Simone Inzaghi. Leao meravigliao gettato nella mischia nella ripresa ha trascinato al trionfo un Milan che ha calato un tris spiazzante, e il gol-vittoria lo ha firmato il soggetto misterioso Abraham. È la cura Conceiçao, soli 7 giorni per fare di una squadra a pezzi un Milan settebellezze che può concedersi anche in lusso di andare in svantaggio (era successo anche con la Juve nella semifinale) per poi fumarsi l’Inter e con il trofeo in tasca anche un bel l sigaro. Il Milan re per una notte ora è atteso alla riprova del campionato, dove l’Inter riparte a +13 dai rossoneri. Sabato sera a San Siro si gioca Milan-Cagliari e capiremo subito se l’effetto Conceiçao sarà la chiave di volta della stagione o è stato solo un miraggio tra le dune mosse dai petrodollari sauditi.© riproduzione riservata
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