Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.
Col suo celebre Papà Goriot il romanziere francese Honoré de Balzac (1799-1850) ha scavato all'interno del cuore di un padre, una sorta di abisso d'amore senza fondo. Nella frase che oggi proponiamo egli getta, invece, uno sguardo nel cuore di una madre e vi scopre quella variante dell'amore che è il perdono. È proprio su quest'ultimo tema che ora sostiamo, anche perché esso ben si adatta alla Quaresima di cui oggi celebriamo la prima domenica. È significativo - come è noto - che all'interno della Bibbia accanto alle immagini paterne, sponsali e amicali per raffigurare Dio sia stata proposta anche quella materna. E in parallelo c'è la sconsolata delusione divina di fronte al figlio ribelle: «La Roccia che ti ha generato, tu hai trascurato, hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!» (Deuteronomio 32, 18).
Certo, il Dio biblico non ignora le esigenze della morale e della giustizia e non di rado mostra un volto di collera di fronte alle vergogne e alle infamie perpetrate dal figlio. Tuttavia la sua ultima parola non è mai quella della vendetta ma del perdono: «Forse che io ho piacere della morte del peccatore - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?" Io non godo della morte di chi muore. Convertitevi e vivrete!» (Ezechiele 18, 23.32). Questo atteggiamento materno di Dio deve diventare una lezione per noi: «Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini", perché tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi» (Sapienza 12, 19).
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