Un noto marchio di fast food americano sta sperimentando le crocchette di pollo prodotte attraverso la stampa in 3 dimensioni. Si può inorridire, oppure restare indifferenti, specie chi le catene di fast food non le frequenta nemmeno sotto tortura. Ma la carne realizzata con cellule di pollo coltivate in laboratorio senza sfiorare alcun pennuto ci proietta in un futuro gustativamente sovversivo. Anche il presente comunque non scherza: siamo cresciuti a zucchero, sale, farina e latte, e ora ci dicono che sono i quattro "veleni bianchi". Così come pare impossibile mettere d'accordo le diete a km zero con la moda di zenzero e curcuma che arrivano dalle zone più lontane del pianeta. Inquietante il paradosso della quinoa, coltivata nei paesi più poveri, che molti indicano come alimento sostitutivo della carne. La richiesta ne ha quintuplicato il prezzo: adesso in Perù e Bolivia non la mangia più nessuno perché è più conveniente venderla, così i campesinos comprano l'hamburger di McDonald che costa meno, e i ricchi americani possono mangiare il burger vegano alla quinoa. Un trionfo, insomma. Il resto è un florilegio di tisane, per dormire, per digerire, per dimagrire. Piace molto il macha: pare sia verde, sano, naturale. E te lo consegna anche a casa un rider africano che può permettersi solo l'acqua, vero incrocio indigeribile tra salutismo ed ecosostenibilità pappatoria.
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