Accade dunque che Gian Antonio Stella sul “Corriere” (27/7) accorra in soccorso di don Luigi Ciotti, apostrofato dal ministro Matteo Salvini con un «se espatria fa un favore a tutti» in occasione del “Rapporto sull’Italia”. La colpa di Ciotti sarebbe, e certo non da oggi, aver espresso la sua perplessità sul Ponte sullo Stretto ricorrendo a una sua vecchia convinzione, datata 2006: unirà non due coste ma due cosche. Il giorno prima (26/7) era stato Mario Sensini a riferire della (titolo) «Polemica per le parole su don Ciotti». E le altre testate? Poco o niente. Su “Libero” (26/7) Francesco Storace scrive di «frase infantile di don Luigi Ciotti (“unirà due cosche, non due coste”) a cui il vicepremier risponde semplicemente che “andremo avanti proprio contro le mafie”». Nulla sull’invito a espatriare. Sulla “Verità” (26/7) Carlo Tarallo evita di nominare Ciotti e fa dire a Salvini: «Mi spiace che qualcuno, con pessimo gusto e mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, abbia detto che il ponte unità due cosche». Anche qui nulla sull’invito a espatriare, pure messo tra virgolette da Sensini. Ma la bordata arriva su “Libero” (28/8) da Alessandro Sallusti. Sottolinea che Ciotti si avvia verso gli 80 anni, lo definisce «prete che da antidroga si è riciclato antimafia» e gli dà del rincitrullito a causa dell’età: «Vogliamo ammettere che anche gli eroi invecchiando rimbambiscono?». E Stella? Lui prende terribilmente sul serio quella “battuta” che altri attribuiscono all’età di Ciotti o semplicemente ignorano. Giudica l’invito a espatriare, con cui Salvini «liquida» Ciotti, «un insulto insensato e offensivo» E apre così l’ampio servizio di pagina 10: «La cagnara scoppiata tra i partiti dopo la sparata di Matteo Salvini contro il fondatore di Libera, una rissa dove ciascuno tira acqua al proprio mulino al di là del merito delle cose, rischia di occultare il tema centrale: ci sono o no anche dei rischi dietro la febbricitante corsa al Ponte di Messina ripartita di colpo dopo anni di promesse, rinvii, rinunce, oblio?». Potendo contare su un capace archivio, Stella ricorda la decennale ostilità della Lega, Salvini compreso, contro il Ponte; e le decennali battaglie di Ciotti («un tornado, per il sonnacchioso quieto vivere»). Da che parte si schieri, è più che evidente.
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: