
Quanto crediamo nei giovani? Quanta fiducia abbiamo nella capacità delle nuove generazioni di dare forma al futuro? Sappiamo essere per loro compagni di strada fiduciosi, come fu don Giovanni Bosco, per tutti semplicemente «Don Bosco»? Il fondatore dei Salesiani indicava uno stile alternativo per educare, il metodo preventivo: significava, detto in parole povere, piantare il bene nei ragionamenti, tra i moti dell’anima e nella capacità di amare dei ragazzi perché essi, posti davanti alla scelta, compiano il bene. Lo scopo era «formare onesti cittadini e buoni cristiani». Don Bosco era nato nel 1815 a Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco. Divenuto sacerdote nel 1841, nello stesso anno cominciò a lavorare all’opera che poi diventò la Società Salesiana, fondata nel 1854: si trattava di un impegno che rispondeva al profondo disagio nel quale vivevano i tanti giovani “vittime” di una società in crescita economicamente ma non nelle relazioni. Nel 1872, con santa Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Don Bosco morì nel 1888: al mondo aveva donato le basi per una nuova “pedagogia del cuore”. Fu beatificato da Pio XI il 2 giugno 1929 e canonizzato il 1° aprile 1934.
Altri santi. San Geminiano di Modena, vescovo (IV sec.); san Giulio d’Orta, sacerdote (IV sec.).
Letture. Romano. Eb 10,32-39; Sal 36; Mc 4,26-34.
Ambrosiano. Sir 44,1;49,11-12; Sal 47 (48); Mc 5,21-24a.35-43.
Bizantino. 1Pt 1,25-2,10; Mc 12,1-12.
t.me/santoavvenire
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