Così il WeCa ha accompagnato la Chiesa italiana nella pandemia
venerdì 10 luglio 2020
Se li guardassimo tutti di seguito, come si fa con gli episodi delle fiction accessibili in streaming, sarebbero, più o meno tre ore di visione. Tre ore nelle quali ripercorrere il tempo del Coronavirus dal quale stiamo lentamente uscendo da un particolare angolo visuale che potremmo chiamare «nuovi media e pastorale». Sto parlando dei 18 tutorial sfornati settimanalmente dal WeCa a partire dall'11 marzo ( bit.ly/2Obn92a ), previsti ottimisticamente in poche puntate e conclusisi invece quattro mesi dopo, l'8 luglio. Le circostanze hanno imposto all'autore-conduttore, Fabio Bolzetta, un cambio di linguaggio. L'idea di formare, con questi strumenti, i singoli e le comunità cristiane a un utilizzo consapevole di internet e dei social network è rimasta; ma durante il lockdown non si potevano confezionare veri e propri tutorial, cioè lezioni in Rete corredate da animazioni, cartelli, inserti di immagini. Si sono realizzate allora delle interviste a distanza, da casa a casa, a figure significative per esperienza, collocazione geografica e sensibilità ecclesiale. La galleria comprende i responsabili delle comunicazioni sociali delle diocesi più colpite, come Bergamo, Brescia e Piacenza; quanti andavano misurandosi con le Messe, le preghiere e la catechesi online; gli esperti tradizionalmente vicini al WeCa, pronti a mettersi a disposizione tanto a livello tecnico (quali piattaforme preferire per le videoconferenze) quanto a livello mediaetico (come proteggersi dall'«infodemia», come affrontare la didattica a distanza). Bello che l'ultima puntata, il «finale di stagione», sia stata dedicata al vescovo di Pinerolo Derio Olivero ( bit.ly/2O6acGI ). Colpito dal Covid-19 in forma gravissima è riuscito comunque, attraverso i media, a rendere testimonianza: alle migliaia di ricoverati, come quando disse a "Vatican News": «Ho camminato due o tre giorni con la morte»; e ora, nell'intervista a Bolzetta, a tutti noi, quando ci raccomanda la cura delle relazioni: «Ci mancavano come l'aria».
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