«Sono Maria Giulia, ho 36 anni, vivo a Bologna e voglio raccontarvi tutto su mia madre». Lo stesso, la sera dopo, dice Roberta, romana, 46 anni. Maria Giulia e Roberta, con Vania e Paola, sono le protagoniste delle prime due puntate del nuovo docu–reality prodotto da Stand By Me, Tutto su mia madre, in onda intorno alle 20,30 su Rai 3, dal lunedì al venerdì per sei settimane. Si tratta, come recita il sottotitolo, di «Storie ordinarie e straordinarie di madri italiane». Trenta donne di età, provenienze, caratteri ed estrazioni sociali differenti. Ex sportive, attiviste, imprenditrici, casalinghe, donne scampate alla persecuzione nazista o che hanno dovuto affrontare gravi problemi di salute del proprio figlio. Donne con alle spalle una vita di gioie e di sacrifici, di gesti eroici quotidiani, difficoltà da superare, avventure, scelte coraggiose che hanno cambiato la propria esistenza e quella dei figli. E sono proprio loro, i figli (in stragrande maggioranza le figlie), a raccontare la vita, a volte sorprendente e inaspettata, delle proprie madri. Storie molto concrete, vere, anche drammatiche (stasera, ad esempio, madre e figlia, Stefania e Sara Luce, saranno due sopravvissute al terremoto dell’Aquila). Storie narrate bene, che ti prendono, grazie anche alla selezione, alla preparazione delle protagoniste ad affrontare le telecamere, alla regia (firmata da Cristian Di Mattia) e al montaggio. Storie anche complesse, ma sicuramente meno intricate di quelle del famoso film di Pedro Almodóvar (Todo sobre mi madre) a cui sembra rifarsi il titolo del programma a cura di Andrea Felici. E a proposito di film, dicevamo appena ieri, parlando di Petra, che tra cinema e televisione è il momento delle donne, ricordando che al Lido di Venezia si è da poco conclusa una Mostra d’arte cinematografica decisamente al femminile con numerosi film con protagoniste madri coraggio (Quo vadis, Aida?, Cari compagni!, Listen, tanto per citare alcuni titoli). Donne, che come quelle del docu–reality di Rai 3, sono pronte a tutto per difendere e tutelare i propri figli. Insomma, questa riscoperta del ruolo e della forza delle mamme non può che essere salutata con piacere in una società che tende a dissacrare tutto.