Così bruciano pelle, cuore e anima di chi crede
sabato 10 agosto 2024
Brucia la pelle di chi ama, brucia la carne di chi si specchia nell’Infinito, brucia il cuore di chi si abbevera alla fonte della vera vita. Brucia la vita di chi crede, perché il Vangelo è passione per l’umanità, è un sole che non lascia angoli in ombra, è calore che pervade l’anima. E la nostalgia del Cielo, di quelle stelle che sono il segno dell’origine divina della nostra esistenza, è ciò che guida ogni nostra azione. Ed è proprio di questo “fuoco dell’anima” che ci parla la storia di san Lorenzo, martire la cui memoria cade nel cuore dell’estate rovente, quando tutti alziamo gli occhi per scorgere nel cielo le stelle cadenti. La tradizione vuole il diacono Lorenzo, originario della Spagna, arso su una graticola forse nel 258, sotto l’imperatore Valeriano, che aveva scatenato una violenta persecuzione contro la Chiesa di Roma. In realtà, questo imperatore non avrebbe ordinato persecuzioni, per cui probabilmente quello della graticola è un particolare aggiunto. Più probabilmente egli venne decapitato, come era toccato anche al Papa, Sisto II. Quasi certamente però Lorenzo venne preso di mira perché a lui toccava la gestione dell’attività caritativa della comunità cristiana romana. “Dov’è il tesoro della Chiesa?”, gli venne chiesto sotto minaccia di morte e lui non esitò a indicare i poveri, gli storpi e i malati. Altri santi. San Blano, vescovo (VI sec.); beato Francesco Drzewiecki, martire (1908-1942). Letture. Romano. 2Cor 9,6-10; Sal 111; Gv 12,24-26. Ambrosiano. Is 43,1-6; Sal 16 (17); 2Cor 9,6b-9; Gv 12,24-33. Bizantino. 1Cor 1,26-2,5; Mt 20,29-34. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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