L'Inps riapre gli sportelli della cassa. Domani 16 settembre, malgrado le persistenti difficoltà economiche da Covid, riprende il versamento dei contributi previdenziali sospesi dall'inizio della pandemia. L'appuntamento con l'Istituto di previdenza intende rimettere ordine e regolarità in una materia delicata quale i contributi per la pensione. Nelle attuali condizioni dell'economia e in attesa di una piena ripresa nei diversi settori, la scadenza rappresenta tuttavia un aggravio improprio per le aziende, per i lavoratori autonomi e per i singoli assicurati, che avrebbero certamente desiderato un maggiore allungamento dei tempi di pagamento.
In ogni caso la data del 16 conclude il convulso susseguirsi di decreti e varie disposizioni sulla lunga sospensione dei versamenti Inps e Inail, con numerose proroghe e diversificate per periodi e per categorie.
Il decreto 104 del 14 agosto scorso ha alleggerito le difficoltà del momento, offrendo a tutti i contribuenti modalità diverse per il versamento: il 50% dell'importo complessivo finora sospeso, in unica soluzione, oppure in 4 rate uguali, di cui la prima il 16 settembre. Le altre rate il giorno 16 dei mesi successivi. Non si applicano sanzioni né interessi. Il rimanente 50% distribuito fino a 24 rate mensili, iniziando dal 16 gennaio 2021. L'Inps ha annunciato prossime istruzioni al riguardo. Resta ferma la facoltà di versare ora il 100% in 4 rate.
Le aziende con dipendenti, gli artigiani, i commercianti, i committenti trovano sul sito dell'Inps ("Prestazioni e servizi" ecc.) le modalità per avvalersi della rateazione dell'importo totale oggetto di sospensione (msg. 2871/2020).
In ogni caso – avverte l'Inps – il versamento della prima rata entro il 16 settembre indica la volontà del contribuente di avvalersi dei pagamenti rateali. Inoltre la scadenza del 16 settembre vale anche come ripresa dei versamenti rateali concessi dall'Inps in tempi pre-Covid. Sono invece da saldare in unica soluzione le rate che sono ricadute nel periodo di sospensione.
Infine, le aziende e gli enti con personalità giuridica privata e con dipendenti iscritti alla Gestione pubblica dell'Inps (come le Istituzioni di beneficenza privatizzate, i cui dipendenti hanno potuto scegliere l'ex Inpdap) che aderiscono alla rateazione più favorevole, utilizzeranno il modello Uniemens (msg 1692/2020).
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