La nuova circolare dell’Inps n. 109 del 23 dicembre scorso certifica un sostanzioso aumento dei contributi dovuti al Fondo Clero. L’adeguamento è stabilito da un decreto ministeriale dello scorso novembre, non con riferimento al costo della vita ma all’aumento medio delle pensioni pagate ai sacerdoti negli anni precedenti.
Il ritocco contributivo si applica con effetti dal 2023 nei seguenti importi: 1.946 euro il contributo annuale, suddiviso in 374 euro a bimestre o in 162,39 euro mensili. Rispetto ai contributi negli importi finora versati, è dovuta una differenza di 146,01 euro per ciascun an-no intero 2023 e 2024 (per un bimestre 24,34 euro e per un mese 12,17 euro). L’Inps ha fissato al 31 marzo 2025 il termine di versamento delle sole integrazioni dovute per gli anni precedenti, sen-za aggravio di interessi. La contribuzione ordinaria riferita al 2025 deve essere adeguata ai nuovi importi dalla prossima scadenza di pagamento.
Per i sacerdoti inclusi nel sistema di sostentamento del clero, le differenze per il 2023 e il 2024 saranno versate per loro conto dall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, con riferimen-to ai soli mesi “coperti” dal sistema.
Nella nuova circolare l’Istituto di previdenza si adegua finalmente alla terminologia in vigore per il sostentamento del clero, abbandonando i riferimenti al vecchio sistema della “congrua” (più volte segnalati su Avvenire) ormai consegnato alla storia.
L’Inps conferma nell’occasione che l’obbligo assicurativo al Fondo per i ministri di culto stranieri presenti in Italia decorre dall’inizio effettivo del rispettivo ministero a servizio di una diocesi italiana. È prassi ordinaria che la data di arrivo in Italia del sacerdote straniero sia sempre anteriore, anche di diversi giorni, all’inizio del servizio pastorale secondo le disposizioni del Vescovo che lo accoglie. Pertanto nessun contributo pensionistico è dovuto per il tempo intercorrente tra l’ingresso in Italia e l’effettivo servizio alla diocesi.
Non ultimo, rilevato nella gestione dei contributi, il fenomeno generale delle iscrizioni multiple a causa di errori sui dati personali (codice fiscale non validato dal fisco, doppio nome o cognome non riportati correttamente, imprecisioni sull’identità degli stranieri ecc.) comunicati alla Sede Inps di Terni che opera come “Polo nazionale per il Fondo Clero”
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