venerdì 7 gennaio 2011
"Europa" (5/1, p. 1): Aldo Maria Valli, «Se l'Occidente sacrifica i cristiani» e Maria Pia Garavaglia, «Libertà religiosa: dov'è l'Europa?». Due pezzi in forte difesa di realtà cristiano-cattoliche e ampio seguito per ambedue a p. 8, ove anche Pierluigi Castagnetti firma una vigorosa difesa del «cattolicesimo popolare». Ottimo! Peccato però che proprio lì, centro pagina, trovi la "summa" perfetta di tutte le accuse anticattoliche in cooperativa tra una lettrice «della media borghesia milanese» e il titolare della rubrica e vicedirettore Federico Orlando, che risponde evocando un anonimo medico clandestinamente abortista definito «molto cattolico che aveva un fratello molto eminente», poi via col vento passa alle accuse " «8 per mille, oneri dello Stato per le scuole private, favori al mondo clericale, interferenze elettorali» della Chiesa ecc. " finendo col suggerire una novità: «il metodo Pannella degli anni 70»! Bella miscela: Orazi e Curiazi, Montecchi e Capuleti, Romolo e Remo(lo). Vero pluralismo o confusione folle? Boh! Altro contrasto? Sul "Fatto" (4/1, p. 8: «I timori terreni») Marco Politi racconta «le violenze contro i cristiani e la strategia di Benedetto: tornare al profetismo di papa Wojtyla». Dopo le consuete accuse a Benedetto, tra cui quella dell'«attacco a Maometto a Ratisbona» " solito comodo falso " conclusione perentoria: «Nel mondo in fiamme si scopre che il profetismo di Wojtyla era anche lucida strategia». Per continuare a parlar male del successore si elogia una «lucida strategia» mai riconosciuta quando il titolare era in vita. Senno di poi? No, pregiudizi insensati di sempre!
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