Ho saltato (e me ne scuso) l'appuntamento di venerdì con WikiChiesa, ma lo sguardo in tal modo allungato su buona parte della settimana non modifica ciò che avevo intravisto a metà. Torna infatti (ci vanno più o meno un link su tre) l'attenzione sul Francesco di tutti i giorni, con sottolineature che, in Rete come negli altri media, vanno dalle decisioni sulla Guardia Svizzera al dialogo con una bambina impaurita, e dalle teologhe definite «fragole» a un'esorcista argentino di sua fiducia, sebbene protestante.Frattanto sfuma l'attenzione dai due recenti viaggi internazionali, ma non del tutto: si analizzano sia il versante ecumenico sia quello interreligioso delle giornate in Turchia. Ecco allora, tra altri, Andrea Tornielli, sul suo blog Sacri Palazzi (http://tinyurl.com/q5jtoxv), ben ricostruire il filo parallelo che lega le visite in moschea degli ultimi tre papi. Sul conto del "Francesco feriale e generale" va anche una nuova tornata di insinuazioni intorno, nientemeno, alla legittimità della sua elezione al soglio pontificio, questa volta a partire da un volume di A. Ivereigh ("The Great Reformer" in inglese, "Tempo di misericordia" in italiano): su Chiesa e post concilio si trova una minirassegna (http://tinyurl.com/oasw5s7) della questione.Ancora una volta, come già dopo il Vaticano II, si confrontano dunque nelle analisi del pontificato bergogliano una «ermeneutica della discontinuità e della rottura», rispetto ai predecessori, e una «ermeneutica della riforma, del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto Chiesa»: quella che lo stesso Benedetto XVI ha teorizzato come giusta. La prima è frequentata dai media "laici" apparentemente pro-Francesco, perché si raccontano meglio le fratture delle composizioni. Ma anche dentro la Chiesa – e sulla Rete si vede benissimo – c'è chi con vigore la pratica. Sono gli avversari del Papa e delle sue riforme.
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