La comunità è profezia: in queste parole potremmo cogliere il cuore dell'eredità di sant'Eusebio di Vercelli, originario della Sardegna e primo vescovo del Piemonte. Quando venne inviato nel Vercelli nel 345 decise di creare attorno a sé un vero e proprio “cenobio presbiterale”: i sacerdoti facevano vita comune assieme al proprio pastore. Questo significava la costruzione di un progetto comune, animato dal carisma di Eusebio, profondo e affascinante oratore, e la condivisione dei momenti più importanti nella crescita di un prete e della comunità: la preghiera e la liturgia. I frutti più evidenti di quell'esperienza furono i vescovi “donati” alle altre diocesi del Nord Italia e cresciuti alla “scuola eusebiana”. Il vescovo vercellese, che affrontò anche la diffusione dell'arianesimo, fu esiliato dall'imperatore Costanzo ma nel 362 rientrò a Vercelli, dove morì nel 371.
Altri santi. Santo Stefano I, papa (III sec); san Pietro Giuliano Eymard, sacerdote (1811-1868).
Letture. Es 34,29-35; Sal 98; Mt 13,44-46.
Ambrosiano. 1Sam 18,1-9; Sal 56; Lc 10,17-24.
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