sabato 6 agosto 2016
Per chi lavora nella formazione è un vero lusso incontrare un imprenditore e confrontarsi con la sua abilità quasi congenita di tramutare il sapere in comportamenti. L’occasione è il primo modulo del Master in "Business Ethics", dal titolo accattivante ma tutto da scoprire: "Complessità, identità d’impresa e strategia: dai valori alla produzione del Valore". L’obiettivo dell’incontro è ancora una volta quello di indagare i motivi per cui l’agire etico può diventare una scelta strategica e quali sono le azioni da mettere in campo perché incida positivamente sull’attività quotidiana e sui risultati. Ho chiesto una "consulenza" ad un amico e imprenditore che stimo moltissimo, presidente di una realtà importante della Gdo e tra i fondatori di Eurospin, una delle aziende italiane più dinamiche dello stesso settore, con più di 10.000 dipendenti e oltre 1000 punti vendita in Italia e all’estero. Chi ha sentito parlare di imprenditori senza conoscerli di persona spesso vive alcuni preconcetti e si è sicuramente fatto di questa "classe" un’idea particolare. Romano Mion interpreta pienamente l’altra faccia della medaglia perché è persona discreta, di grandissima capacità intuitiva e realizzativa, con la curiosità tipica di chi ha ancora tanto da capire e da fare. Anche per questi motivi una cena con lui è sempre un’occasione, tanto più se la cornice è una sera d’estate a Verona. «Tanti imprenditori come me, – racconta Romano – sono nati facendo impresa in famiglia e lavorando sodo ogni giorno per costruire un passo dopo l’altro il risultato. Ma chi poi è riuscito a realizzare sogni più grandi, sa bene che per dare vita a nuove attività serve continuare a dare vita ai valori che sono all’origine di quella impresa. Con la capacità, certo, di declinarli nel tempo». È il tema del primo incontro. Quanto la condivisione dei valori può dare vita a comportamenti individuali e collettivi più forti e coerenti? Come fare a realizzarlo in un "sistema azienda" che funziona sicuramente grazie all’efficacia organizzativa ma anche al tessuto connettivo generato dai valori?
«Per un’azienda – prosegue Romano – il valore economico è il punto di arrivo fondamentale ma non è mai l’unico. Per generare quel valore devi capire quali sono gli altri "capitali" intangibili a cui può attingere e questi sono a loro volta un valore da creare. Non esiste solo il capitale finanziario, per quanto fondamentale ma anche il valore creato dalla relazione con i collaboratori, quello legato al rapporto fiduciario con il cliente o quello presente in una collaborazione di partnership con i fornitori. Dare coerenza ai valori significa dare continuità al funzionamento del sistema ben sapendo che proprio questo produce sviluppo e stabilità». Siamo tornati al punto di partenza e al significato stesso della parola latina "valeo": soltanto ciò che vale veramente può farmi stare bene, in salute. Quando sono solo ma anche quando ho la capacità di condividerli con altri. Poco prima di salutarci Romano aggiunge un’ultima cosa: «A volte quando penso a ciò che ha guidato il mio fare impresa in questi anni mi vengono in mente alcuni valori appresi nella giovinezza e in particolare le virtù cardinali: giustizia, prudenza ma anche temperanza e fermezza. Allora sembravano affermazioni antiche eppure è da questi valori che ancora oggi provo a farmi guidare». Per questa sera ho ascoltato a sufficienza: la saggezza va meditata a piccole dosi perché diventi vita e sappia sfidare il tempo.
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