C"è un vecchio detto, dettato dall"empirismo della gente dei campi, che afferma senza tema di smentite che un anno di scarsa vendemmia coincide con l"abbondanza di funghi e tartufi. Ed è incredibile ritrovare in questa legge della natura una sorta di consolazione al mancato raccolto. Quest"anno di vino in Italia se ne produrrà un bel 10 per cento in meno, senza contare i più recenti danni legati alle grandinate.Ora, a fronte di tutto questo, l"annata dei funghi si preannuncia abbondante e così quella dei tartufi bianchi, annunciati a Parigi in questi giorni (c"est arrivée) al prezzo di 170 euro. Ma attenzione, proprio dalla Francia arriva l"allarme delle intossicazioni (secondo la legge dei grandi numeri) e, per prevenire disagi, bisogna stare attenti all"acquisto di funghi sciolti e promiscui. Annata di ovoli e di porcini, dunque, che meritano una considerazione a tavola, letteralmente crudi. Si tagliano a fette dopo averli lavati con molta attenzione e si cospargono di un filo d"olio extravergine di oliva della Liguria o, al limite, un poco di pepe.Accanto va messo un vino bianco di una buona struttura, che accarezzi la delicatezza del fungo, ma anche la buona intensità dei profumi. Altrimenti le alternative possono essere funghi trifolati, da far saltare in padella con olio e aglio cui aggiungere una manciata di prezzemolo. Il piatto è pronto in dieci minuti e in questo caso può richiamare anche un sorso di vino rosso di medio corpo.Classico, soprattutto a Napoli e nel sud, l"abbinamento dei funghi col pomodoro.La tecnica è simile a quella del fungo trifolato, in più si aggiunge un sugo di pomodoro che si rapprende nel corso di dieci minuti a fuoco lento. In questo caso meglio utilizzare chiodini e cantarelli, pensando anche a un ottimo condimento per una pasta, magari di Gragnano, che proprio in questi giorni festeggia i suoi 500 anni di notorietà.
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