Comunicare è l’essenza della missione cristiana
martedì 26 novembre 2024
Siamo nati per comunicare, perché la comunicazione è relazione, è condivisione, è espressione della propria identità. I cristiani, in particolare, condividono una vera e propria vocazione, che li rende portatori di un messaggio universale da offrire al mondo intero: il Risorto ha vinto la morte. Ecco perché nei mezzi della comunicazione il beato Giacomo Alberione ha intravisto una strada per l’apostolato. Nato a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) nel 1884, venne ordinato prete nel 1907 e la sua prima esperienza pastorale fu a Narzole (Cuneo), nella parrocchia di San Bernardo. Nella notte che segnava il passaggio al nuovo secolo, nel 1900, ebbe un’intesa esperienza spirituale che gli fece comprendere di essere chiamato a usare i mezzi di comunicazione dell’età moderna per portare il Vangelo. Fu l’inizio della storia della grande famiglia religiosa paolina, composta da cinque congregazioni religiose, quattro istituti di consacrati secolari e un’associazione di laici: il 20 agosto 1914 avviò la «Scuola Tipografica Piccolo Operaio», che poi fu la «Pia Società San Paolo», e nel 1915 fu la volta delle Figlie di San Paolo, nate grazie al contributo di Teresa Merlo. Morì a 87 anni nel 1971 ed è beato dal 2003. Altri santi. San Corrado di Costanza, vescovo (900-975); san Bellino di Padova, vescovo e martire (XII sec.). Letture. Romano. Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11. Ambrosiano. Ger 3,6-12; Sal 29 (30); Zc 1,7-17; Mt 12,14-21. Bizantino. 2Tm 3,16-4,4; Lc 19,45-48. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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