Per trovarli basta lanciare l'hashtag #Santanotte, affettuoso e beneaugurante. Sono i post con i quali Alessandro Ginotta, da ormai cinque anni, commenta sul suo profilo Facebook e sul suo blog "La buona Parola", sezione "Meditazioni e preghiere" ( bit.ly/3uwpkB8 ), il Vangelo del giorno. Se fossero scritti da un monaco, l'hashtag potrebbe anche essere #Mattutino, visto che vengono pubblicati nel cuore della notte.
Ma Ginotta, che ha cinquant'anni ed è di Torino, non è un monaco: fa il giornalista (cura l'ufficio stampa della Società di San Vincenzo De Paoli) e lo scrittore, quindi comincia a pensare a questi post «la sera, quando, terminato il lavoro, il cellulare smette di squillare» e lui legge e rilegge, interrogandosi, quello che è, ancora per poco, il Vangelo del giorno dopo. Ne segue, come spiega nel "chi sono" del blog, un rapido scaturire di parole, «un momento di dialogo e di preghiera che mi piace condividere con gli amici che mi leggono», uno scritto fatto di «parole semplici, per raggiungere anche i più distanti, anche i più distratti» e chi «proprio a Dio non ci pensa». Sono introdotti dalla frase «il mio (in)solito commento a...» e mietono sempre reazioni a centinaia, nonché condivisioni a decine.
Secondo il blog, a leggerli bastano da 2 (i più brevi) a 5 minuti: a me paiono pochi, perché questi testi meritano una meditazione, non una lettura frettolosa, sebbene la laicità dell'autore lo trattenga da divagazioni erudite e il mestiere lo aiuti a formulare, all'inizio e alla fine, due frasi-sintesi. Davvero si ha la sensazione lieve di ascoltare un amico che, avendo passato del tempo con Gesù, può aiutarci a intenderne l'insegnamento. E infatti "Cento giorni con Gesù" era il titolo del libro nel quale i primi post sono confluiti (Tau Editrice, 2017): primo volume di una trilogia che, non più legata ai post quotidiani, ha già visto uscire "Altri cento giorni con Gesù" (2020) e di cui è in preparazione "Ultimi cento giorni con Gesù".
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: