C'erano, un tempo, i "Dialoghi" di Platone. Adesso ci sono la psicanalisi, che ti fa conoscere la realtà attraverso la lente deformante della patologia, e i «Dialoghi» di Repubblica. Per esempio, di Platone lo psicoanalista Umberto Galimberti ricorda solo questo: «Diceva Platone che chi mente è doppiamente intelligente, perché sa la verità e il falso» (La Repubblica, venerdì 14). Galimberti sta dialogando con Gabriele Salvatores del suo ultimo film: "Io non ho paura", una storia di angoscia e di bambini. Ecco uno stralcio dei nuovi «Dialoghi» di Repubblica. Galimberti: «I bambini vivono seguendo categorie emotive, cioè erotiche mentre gli adulti vivono secondo l'utilità, il vantaggio, il do ut des [...] I genitori dovrebbero coltivare le angosce dei bambini. Sbaglia la pedagogia borghese protettiva [... che] induce all'afasia emotiva, a un analfabetismo sentimentale [...] Il segreto è un'emancipazione dei bambini dalla mamma. Esattamente come il tradimento, attraverso cui mi sgancio da qualcos'altro e divento me stesso. Se non tradisci non ti emancipi».
Vi fidereste dei consigli di un emancipato come Galimberti?
ORIANA DIXIT
Nuova puntata della serie «La rabbia e l'orgoglio» di Oriana Fallaci. Questa volta con l'aggiunta di «il dubbio» (The Wall Street Journal, giovedì 13 e Corriere della sera, venerdì 14). Che, almeno, riguarda BB (Bush and Blair) e la «guerra profilattica». Invece su «i nemici dell'America» l'Oriana ha solo certezze. I nemici, per esempio, oltre che a Berlino e a Parigi, stanno anche «a Roma, dove i comunisti sono usciti dalla porta per rientrare dalla finestra [...] Dove i preti cattolici sono più bolscevichi di loro. E dove, affliggendo il prossimo col suo ecumenismo, il suo terzomondismo, il suo fondamentalismo, Karol Wojtyla riceve Aziz come se fosse una colomba col ramoscello d'olivo in bocca o un martire in procinto d'essere divorato dai leoni del Colosseo» (succedeva al Circo Massimo, non al Colosseo). «Poi lo manda ad Assisi dove i frati lo scortano fino alla tomba di San Francesco, povero San Francesco».
Oriana dixit.
TUTTI MENO IO
Sul Messaggero del 5 marzo, stimolato da un lettore, Roberto Gervaso aveva parlato del «mio Dio» in modo personale e abbastanza confuso, ma aveva concluso: «A Dio noi dobbiamo tutto [...] È lui che ci sostiene, ci guida». Qualche giorno dopo (venerdì 14), nuovamente provocato, è tornato sull'argomento dal versante della coscienza: «La mia coscienza, forse sbagliando, non l'ho affidata a nessuno, per il semplice motivo che ad essa rispondo io soltanto. Molti preferiscono darla in appalto alla Chiesa». E poi, con modestia: «So benissimo che la maggioranza degli uomini ha bisogno di una guida, ma non è il mio caso».
Ma non era Dio, che ci guida tutti?
GUERRA E PACE
Ecco due titoli di Il Giornale: «Le guerre preventive portano la pace» (domenica 9) e «Preparare la guerra significa preparare la pace» (mercoledì 12). Il Giornale è conservatore e dunque rimane al IV secolo: "Si vis pacem para bellum" di Vegezio, Institutio rei militaris.
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