Del cortometraggio “Cresciuto in oratorio”, presentato giovedì 7 settembre a Venezia, i lettori di “Avvenire” hanno saputo dalle parole stesse del suo curatore, Giacomo Poretti ( tinyurl.com/y98r8s6p ). E ora ognuno se lo può godere ( tinyurl.com/y7bppk8f ), basta che abbia 13 minuti da spenderci. È bello. Ed è bello che la campagna promozionale avviata a inizio anno dall'Odl (Oratori Diocesi Lombarde) e sfociata nei due eventi pubblici dello scorso giugno (quando l'altro testimonial, Davide Van De Sfroos, ha fatto precedere il suo concerto a San Siro da tre giovani band uscite da altrettanti oratori) e di questi giorni, si sia giovata prevalentemente della Rete come canale di collegamento vero tra le periferie degli oratori, lombardi e non.
C'era un sito, naturalmente ( tinyurl.com/y8vzkk95 ), che sollecitava i contributi degli oratori e dei loro frequentatori, in qualunque formato, e man mano li pubblicava. C'era una pagina Facebook. E ci sono, su Youtube ( tinyurl.com/yd5nlfyy ) e sulle altre piattaforme maggiori, i 70 video, «molti girati col telefonino», dai quali Giacomo Poretti ha infine attinto per montare il suo film. I numeri delle visualizzazioni e dei fan non sono quelli di Chiara Ferragni, ma ciascun contributo ha il pregio della sincerità: mostra questo bel pezzo di Chiesa come è, con le sue parole d'ordine e con le sue strutture e suppellettili datate, che fanno ancor più risaltare la centralità delle persone che le abitano. Felice, in questo senso, l'idea della parrocchia di Cuggiono, Comune del Milanese, di affidare il filo del racconto alla centoduenne Giuseppina Ghidoli, per nulla intimidita dalla videocamera.
Non meno felice la battuta con la quale Giacomo Poretti chiude il cortometraggio. Dopo aver sbagliato diversi gol a porta vuota nell'immancabile campetto in sintetico, ribalta con ironia il binomio oratorio-calcio, evocato da tanti dei contributi e non immune da retorica, in modo da promuovere il valore-oratorio: «L'oratorio è per tutti... il calcio no!».
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