La via "accidentata" verso la santità di una mistica, clarissa e riformatrice
venerdì 6 marzo 2020
Spesso la via che ci porta a realizzare il progetto che Dio ha per noi è costellata di difficoltà, cadute, fallimenti: superarli significa crescere e avvicinarsi al cuore dell'essenziale. Così fu per santa Coletta di Corbie, al secolo Nicolette Boilet, mistica, clarissa e riformatrice vissuta tra il XIV e il XV secolo. Nacque il 13 gennaio 1381 a Corbie dopo un voto degli anziani genitori, che le diedero il nome di Nicoletta, in onore di san Nicola di Bari. A 18 anni iniziò il suo cammino tra le beghine e poi tra le terziarie francescane, ma nel 1406 su consiglio del francescano Enrico di Baume entrò tra le Clarisse. Si sentiva chiamata a una riforma della congregazione di santa Chiara, opera per la quel ricevette il mandato da Benedetto XIII, che le impose il velo a Nizza. Il suo impegno dovette affrontare numerosi ostacoli: dopo il fallimento del tentativo di riformare il monastero di Baume-les-Messieurs, nel 1410 decise di fondarne uno nuovo a Besançon. Ne seguirono altri 16. Morì nel 1447 a Gand.
Altri santi. San Marciano di Tortona, vescovo e martire (II sec.); san Giuliano di Toledo, vescovo (VII sec.).
Letture. Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26.
Ambrosiano. Feria aliturgica.
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