Chi oggi riceve sgarbi e accuse, domani potrebbe diventare beato
mercoledì 11 ottobre 2017
Riconoscendo un valore alla «unità nella diversità», sono ben consapevole che tra i volti della Chiesa in cui la diversità si manifesta più chiaramente rientra quello reso visibile dalla comunicazione digitale. Non mi dispiace tuttavia se, talvolta, anche l'unità si lascia vedere a chi naviga tra siti e blog cattolici. È quello che è accaduto a cavallo dell'ultimo fine settimana a proposito della beatificazione di padre Arsenio da Trigolo (Giuseppe Migliavacca, 1849-1909), «gesuita per quasi diciotto anni, sacerdote nelle diocesi di Cremona, Torino e Milano e infine figlio di san Francesco, col saio di frate minore cappuccino, nell'ultimo tratto di vita, oltre che fondatore delle Suore di Maria Santissima Consolatrice» – così “L'Osservatore romano” rispecchiato dal “Sismografo” ( tinyurl.com/yam3ufla ).
Non ho trovato infatti, pur tra fonti collocate lungo un ampio arco di abituale diversità, significative differenze nel presentare la figura di questo personaggio, del quale difficilmente tanti avrebbero saputo tanto se la Chiesa non ne avesse riconosciuto l'esercizio delle virtù in grado eroico nonché l'autenticità di un miracolo (compiuto nel 1947). Anzi, il silenzio intorno a lui fu indicato come un martirio dal cardinal Martini, sotto il cui episcopato prese avvio la causa di beatificazione. Dal canto suo papa Francesco, domenica, all'Angelus, ricordando che «anche nelle avversità e nelle prove non perdette mai la speranza», ha inteso sintetizzare una vicenda ecclesiale tormentata, vissuta passando, non sempre volontariamente, da tre diocesi e da due famiglie religiose e spesso ferita da «sgarbi e accuse» accolti, ha detto il cardinal Amato, «con serenità».
Mi viene da pensare che, se fosse vissuto oggi, «sgarbi e accuse» gli sarebbero probabilmente piovuti addosso anche, o soprattutto, attraverso la Rete. E sono lieto che invece, oggi, la Rete sia servita ad amplificare, almeno per qualche giorno, la sua testimonianza di carità e di pazienza.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: