Stefano, 7 anni, cerca una casa accogliente da cui ripartire
domenica 24 ottobre 2021

Stefano è un bambino di sette anni il cui padre, a seguito di un incidente, è in una situazione di grave disabilità e vive in una struttura nella provincia di Bergamo. Le sue possibilità di recupero sono minime e conseguentemente non potrà nel tempo occuparsi del figlio. La mamma, già con alcune fragilità personali, sia per la situazione del marito che per il suo lavoro che comporta turni diversi, fatica nella gestione del figlio, non avendo inoltre parenti che la possano aiutare.

Stefano, nato prematuro, è un bimbo intelligente, vivace, che presenta alcune difficoltà comportamentali e di linguaggio in parte riconducibili alla pesante situazione familiare. A scuola è affiancato da un’insegnante di sostegno.

Ha urgente bisogno di una famiglia, con figli se possibile più grandi di lui, in grado di rispondere non solo alle esigenze quotidiane, ma capace di accompagnarlo nel dare un senso a tutto quello che gli è accaduto e anche nel mantenimento dei legami familiari. Appena dopo l’incidente del papà, Stefano è stato supportato da una famiglia affidataria in alcuni momenti della settimana, in accordo con la mamma e i servizi sociali comunali.

Dopo un periodo di sperimentazione è stato valutato, nell’interesse del piccolo, di avere un aiuto più costante e continuativo e quindi di passare da un affido part-time a un affido a tempo pieno. Stefano è stato in grado di creare legami affettivi sia con i genitori affidatari che con la sorella affidataria. La famiglia deve essere residente nella provincia Monza Brianza o nell’hinterland milanese.
Info: Affidi Mowgli: affidimowgli@offertasociale.it

Layer non farà la contadina
Layer ha 7 anni e vive nel villaggio di Abara, in Sud Sudan, nella contea di Magwi. I suoi genitori non sono in grado di occuparsi di lei per problemi di dipendenza,

Layer abita con i sei fratelli in casa della nonna, un tukul, tradizionale abitazione africana in bambù, foglie di palma e argilla, senza elettricità e acqua corrente. Per procurarsi l’acqua, Layer e i fratelli devono recarsi al pozzo che dista dieci minuti a piedi da “casa”. La nonna è contadina e provvede ai nipoti con il lavoro agricolo, talvolta aiutata nei campi o sostenuta economicamente dal figlio maggiore. Tuttavia, i guadagni non sono sufficienti a coprire le spese mediche e le tasse scolastiche. Layer frequenta la seconda elementare, ama la danza e sogna, un giorno, di poter diventare infermiera.
Grazie al programma di sostegno a distanza, Avsi avrà modo di sostenere la bambina con il pagamento sia delle tasse scolastiche che delle spese mediche e l’accompagnerà in tutto il suo percorso di crescita, affiancandole un educatore che la assista in caso di bisogno.

Layer riceverà anche il materiale necessario per gli studi (libri, quaderni, cancelleria), la divisa scolastica e un kit per l’igiene personale. Inoltre, al fine di garantirle una crescita e uno sviluppo armoniosi in un ambiente sereno, Avsi provvederà a sostenere la sua famiglia e i suoi compagni della scuola primaria di Araba mediante un lavoro coordinato con gli insegnanti.

Avsi si è stabilita come ong in Sud Sudan nel 2005 dall’Uganda settentrionale (Kitgum), durante la guerra civile, per sostenere la popolazione sudanese di fronte ai conflitti, le malattie e la fame. Il suo impegno multisettoriale nel paese ha dato vita al programma “Risposta in emergenza per l’istruzione e la salute in Sud Sudan”, grazie al quale sono stati preparati e formati docenti, sono state ripristinate scuole e costruite nuove aule.

Dal 2006 ha avuto inizio il programma di sostegno a distanza, in un primo momento nella scuola primaria di Chahari e successivamente in numerosi altri istituti. A oggi, in virtù del buon rapporto instauratosi tra lo staff di Avsi, gli insegnanti, le autorità e le comunità locali, hanno beneficiato del programma oltre 600 bambini e ragazzi di scuole primarie e secondarie nell’intero paese.
Info: Avsi, chiedere di Giulia, tel.: 0547.360 811; email: sostegno.distanza@avsi.org

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