Dopodomani, 1° luglio, papa Francesco e il Concistoro ordinario pubblico convocato a tale scopo fisseranno la data della canonizzazione di Carlo Acutis. «Davvero questo giovane milanese, morto a Monza nel 2006, approdato poco dopo al cimitero di Assisi, collocato nel 2019 con i suoi resti mortali nel Santuario della Spogliazione, ha bruciato tutte le tappe», prendendo «la “rincorsa” in Paradiso», ha scritto il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino commentando, qui su “Avvenire” (https://shorturl.at/MTbFO), il riconoscimento del miracolo necessario ai fini della canonizzazione, a soli 4 anni dalla beatificazione. Non si contano i “link” che intercorrono tra il prossimo san Carlo Acutis e l’ambiente digitale. In principio c’è la sua passione di adolescente per Internet e per le possibilità che offriva – quando ancora i social media erano all’inizio della loro diffusione – all’evangelizzazione, che si concretizzò in particolare nella realizzazione e diffusione di una mostra digitale sui miracoli eucaristici. Poi c’è il contributo che la Rete ha dato a diffondere la sua biografia e le sue radicali convinzioni di fede, nutrendone la fama di santità e contribuendo a velocizzarne il riconoscimento pubblico. Di tutto ciò fa in qualche modo sintesi l’idea, che circola almeno dal 2016 e che raccoglie sempre più sostenitori, che egli possa essere proclamato patrono, o compatrono, di Internet.
Intenzioni di preghiera durante la venerazione
Non passa settimana che il web non segnali nuove iniziative digitali sotto il segno di Carlo Acutis. Dal giugno del 2024 il canale YouTube di Maria Vision Italia ha iniziato a trasmettere in diretta streaming la tomba del beato ad Assisi (https://shorturl.at/qWz51). Nei commenti al video abbondano le preghiere di intercessione a lui rivolte; le scritte sotto alle immagini, in italiano e in inglese, suggeriscono di visitare a tale scopo il sito italiano di “Maria Vision”, catena televisiva di trentennale origine messicana, dove ( https://shorturl.at/eY5jX ), sotto all’apposito form da compilare e alla proposta di una donazione, viene anche spiegato per filo e per segno “come funziona”. «Tutte le intenzioni di preghiera raccolte durante la settimana saranno lette durante la venerazione di mercoledì in diretta alle 19.00» sul canale YouTube, sul sito e sulla pagina Facebook, mentre ogni 12 del mese, durante la messa delle 18 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore ad Assisi (anch’essa diffusa digitalmente), «le intenzioni inviate durante il mese verranno stampate e affidate direttamente al Beato Carlo Acutis dal sacerdote». Più indiretta l’iniziativa del podcast “Saints Alive”, collegato alla ormai famosissima app di preghiera (a pagamento) “Hallow”: è già online il primo episodio della serie settimanale “Eucharist Alive” (https://shorturl.at/b8uNV), in cui si rappresenta Carlo Acutis, interpretato da un attore, mentre narra celebri miracoli eucaristici.
Fedeli lungo le vie digitali
In un recente reportage per il “National Catholic Register” (https://shorturl.at/NLZ0Z), Jay Copp ci guida invece alla scoperta di una delle uniche due parrocchie dell’emisfero occidentale intitolate al futuro santo e quindi in procinto di modificare il proprio nome. Si trova a Chicago (Stati Uniti) ed è sorta nel 2021 dalla fusione di due parrocchie preesistenti. La sua caratterizzazione in senso informatico è già presente nel logo, dove, spiega Copp, un codice binario compone il nome di Acutis, rinvia alla sua passione di programmatore e simboleggia l’interconnessione della sfera materiale e di quella spirituale. Ovviamente la parrocchia Beato Carlo Acutis ha un proprio sito (https://shorturl.at/XLJ1), nel quale si presenta come «una comunità parrocchiale cattolica multiculturale e intergenerazionale di persone in cammino per conoscere, celebrare e proclamare la propria fede in Gesù risorto». L’altra parrocchia intitolata al Beato Carlo Acutis si trova a Birmingham (Inghilterra), e nasce anch’essa, a fine 2020, dalla fusione di tre parrocchie: le sagome delle rispettive chiese risaltano nella homepage del sito (https://www.carloacutis.co.uk/), accanto alla figura stilizzata del volto del patrono. Entrambe offrono tuttora una o più messe settimanali in streaming, retaggio, certo, del fatto che entrambe sono nate nei mesi del Covid. Ma mettendo assieme il nome e la biografia del loro “titolare”, la fruibilità «a distanza» del loro culto e della loro pastorale e il fatto che risultano da fusioni di parrocchie precedenti lascia intendere che le diocesi fanno fronte alla diminuzione dei fedeli anche incamminandosi per le vie digitali.
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