Dobbiamo arrivare a maggio ma già si distribuiscono premi e condanne. Dobbiamo arrivare a maggio ma in cinque giornate di campionato abbiamo cambiato musica tante volte. C'erano solo poche certezze, all'alba del torneo: la Juve da scudetto, Higuaín cannoniere, la pazza Inter ormai da manicomio, il Milan da fallimento, Totti quarantenne e Mihajlovic da vendetta; in un batter d'occhio, la Juve ha messo in discussione se stessa e il suo bomber mentre l'lnter, vincendo il Derby d'Italia, ha dedicato al suo immenso popolo una promessa-lampo peraltro mantenuta a Empoli; Montella ha fatto dimenticare il serbo, smentendo Costacurta e rallegrando i cinesi; Totti ha perduto le Olimpiadi dell'amico-tifoso Malagò ma ha ringiovanito Spalletti, ha rallegrato Pallotta e rilanciato la Roma giusto in tempo per non fare la fine di Brad con Angiolina perdendo il confronto con Ilary che trionfa al Grande Fratello e aiuta Premium Mediaset a rigiocarsi la Champions nonostante il tradimento di Bollorè, anche se Bloomberg rivela che i cinesi sono un bluff. Ammucchiata. Caos. Prendo fiato. Esco dal traffico ingolfato, riesco a distinguere il rosa “Gazzetta” dal salmone “24 ore” e mi rituffo nell'amatissimo unico vero calcio ricostruendo le uniche certezze consentite al giunger dell'autunno: la Juve è fortunata, Allegri ha riparato al volo il grave errore di San Siro, Higuaín è tornato al gol, lo storico 6° scudetto è ancora possibile; e intanto l'Inter si tiene stretta il suo De Boer ( che ha imparato l'Italiano in tutta fretta nonostante la full immersion in un mare di sfiducia) e il bomberissimo Maurito Icardi come e più di Wanda Nara che a ben vedere, amando Milano vendemoda e snobbando Napoli funiculì funiculà, risulta essere la vera artefice della conferma in nerazzurro del compagno. Sono tornato al Derby d'Italia, mi gioco la grande sfida a mio rischio e pericolo ponendo il Napoli in seconda battuta con il Milan. Vi spiego perché: a nessuno sarà sfuggita la mia fiducia nelle risorse del Napoli, da anni il vero competitor (si dice così) della Juve; credo anche nelle capacità di Sarri ma non mi è piaciuto il suo tentativo di “smontare” Milik una settimana fa e la sua invettiva contro gli arbitri di Genova: maldestramente tirato in ballo, Aurelio De Laurentiis – forse vittima del fuso, ma preferisco pensare aiutato da un infuso di saggezza cinese – lo ha invitato a badare ai fatti suoi, a lavorare, a non darsi alibi ma a far punti con lo squadrone che ha senza pensare agli arbitri. Condivido. Temo che Sarri – molto napoletanizzato – possa far la fine di Garcia, romanizzato e sconfitto. Maggio è lontano, prendete queste note senza tropo impegno. Juve, Inter... Mi sono sbilanciato. Il peggio sarà chiedervi scusa, fra due o tre settimane, e rifare daccapo i conti. Mi sono preso una vacanza mentale, passo il tempo in Inghilterra e Germania: Conte, Ancelotti, quanto mi mancate...
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