Poche cose sono essenziali nella vita e la prima, di certo, è Dio: mettere la vita di fede al centro del proprio percorso esistenziale significa proprio affidarsi a ciò che conta veramente. Guardando alla vita di san Bruno (o Brunone), che passò dalle "lettere" e dallo studio alla ricerca di Dio nella preghiera e nella cura della vita interiore, non si può che restare meravigliati da ciò che questa scelta di essenzialità e rigore abbia lasciato in eredità all'Europa. Questo sacerdote e monaco vissuto nell'XI secolo, infatti, fu il padre delle certose che di fatto sono stati e sono ancora piccoli tesori e semi preziosi piantanti nel cuore della storia del Vecchio Continente. Nato a Colonia nel 1030, Bruno studiò la filosofia e la teologia, dedicandosi poi all'insegnamento a Reims. In seguito, però, decise di intraprendere una vita da eremita e con l'aiuto del vescovo di Grenoble, Ugo, creò una comunità di monaci dediti alla preghiera e al lavoro in una località isolata: nasceva così la Grande Chartreuse. Vivevano e lavoravano in baracche individuali e si ritrovavano in un ambiente comune per la preghiera insieme. Nel 1090 fu scelto come consigliere da papa Urbano II, che era stato suo studente a Reims. In Calabria, nella Foresta della Torre, fondò il monastero dal quale poi nacque la certosa che oggi porta il suo nome: la certosa di Serra San Bruno. Qui morì nel 1101.
Altri santi. San Magno, vescovo (VII sec.); santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe (Anna Maria Gallo), religiosa (1715-1791).
Letture. Romano. Gal 3,1-5; Lc 1; Lc 11,5-13.
Ambrosiano. 2Tm 1,13-2,7; Sal 77 (78); Lc 20,41-44.
Bizantino. 1 Cor 4,9-16; Gv 20,19-31.
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