L'emergenza in corso ha indotto l'Inps ad adottare alcuni accorgimenti per ridurre gli spostamenti degli assicurati e dei pensionati e il conseguente rischio di contagio. Questo, in particolare, in occasione dei pagamenti di pensioni e altri sussidi presso gli uffici postali e le banche. Sono stati intensificati i collegamenti con le Poste e con 25 tra i maggiori Istituti di credito per semplificare il pagamento delle somme ai beneficiari, abolendo, per l'occasione, alcuni moduli cartacei da compilare per la riscossione. Stante l'epidemia, già dal mese di aprile l'Inps verifica direttamente, in via telematica, che il conto, intestato o cointestato, (Iban) di accredito degli importi in pagamento sia esatto e corrisponda al codice fiscale dell'interessato. Tuttavia – segnala l'Istituto – durante la liquidazione di prestazioni a pagamento diretto, come la Cassa integrazione ordinaria o in deroga, la Cassa integrazione per l'agricoltura (Cisoa) e gli assegni dei Fondi di solidarietà, si registrano domande nelle quali il codice fiscale del beneficiario non corrisponde al titolare del conto corrente o della carta ricaricabile con l'Iban indicato dal datore di lavoro. Si riscontrano anche casi di coordinate bancarie errate, in particolare per codici di banche o di filiali attualmente non censiti oppure non più in uso. Si tratta di errori che determinano ritardi nel pagamento della prestazione. L'Inps ha pertanto stabilito di annullare l'Iban errato e di emettere un bonifico domiciliato, a favore dell'interessato, che può essere riscosso direttamente presso un qualsiasi ufficio postale presentando il proprio codice fiscale e un documento d'identità. Una volta disposto il bonifico, il lavoratore riceverà un messaggio di notifica e un avviso Postel al suo indirizzo di residenza o domicilio. Sul sito Inps si può verificare e stampare il dispositivo di pagamento.
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