«Ecco, l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto». Il padre Isacco, vecchio e cieco, aspira a fondo l'odore di suo figlio Esaù, negli abiti di lui, rubati da Giacobbe. Stupendo è il rito della benedizione! Un abbraccio del padre che giunge alle midolla del figlio: nel profumo di lui la memoria della primizia della sua giovinezza, il sapore della sua intima radice in Dio. Di padre in figlio, di nonno in nipote, la vita si rinnova e si accresce, salendo al cielo come inno di lode e solcando la terra dei passi del futuro. «Dio ti conceda rugiada dal cielo, terre grasse, frumento e mosto in abbondanza». Gocce di rugiada bagneranno la terra di cui si nutrirà il figlio benedetto. Piccole, umili gocce basteranno a dissetare e ammorbidire il suolo, renderlo fertile, fecondo e provvidente. Rugiada del mattino che farà lucidi i pampini anche nei giorni della grande calura perché d'autunno rechino grappoli pieni e turchini, trasformandosi in vino. Dolce ristoro notturno per fiori e frutti, freschezza che genera germogli. Una grazia contagiosa: «Benedetti saranno coloro che ti benediranno».
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