Le ferite inferte dal mondo e il coraggio del Vangelo
martedì 15 settembre 2020
“Anche a te una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”: le parole rivolte a Maria da Simeone, anziano saggio che attendeva il Messia, indicano il destino della Madre di Dio e, con lei, di tutta la comunità cristiana. Il dolore di Maria sotto la croce di Gesù, infatti, è icona delle ferite sofferte dalla Chiesa nei martiri e in tutti i credenti perseguitati di ogni epoca: il messaggio del Risorto è dirompente e il mondo cerca in tutti i modi di limitarne la portata. Così celebrare l’Addolorata oggi significa anche ricordarci che per vivere la fede bisogna essere pronti a “dare ragione” di essa davanti ai tanti moti contrari che tentano di ostacolare il Vangelo. Ma l’Addolorata ci ricorda anche che non siamo soli a vivere le nostre sofferenze: esse sono abitate dall’amore di Dio, luce e speranza.
Altri santi. Sant’Albino di Lione, vescovo (IV–V sec.); santa Caterina Fieschi Adorno da Genova, vedova (1447–1510). Letture. Eb 5,7–9; Sal 30; Gv 19,25–27. Ambrosiano. Gc 1,1–8; Sal 24 (25); Lc 18,1–8.
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