«Nuovi equilibri nel club più esclusivo del mondo». Sabato 7 ("Europa", p. 1) titolo sul Concistoro. Sarà permesso a un lettore far notare che quella definizione del Collegio dei "presbiteri romani" – la realtà storica dice questo – chiamati ad aiutare il vescovo di Roma nel governo della Chiesa appare molto "frou frou", stile "Dagospia" e dintorni, e anche fastidiosa? Giacché ci siamo, sempre sabato, guidizio analogo vale anche per un titolo sul "Riformista" (p. 1): «Benedetto XVI alla battaglia sul Concilio». Vero che «sul Concilio» si è discusso e si discute, ma anche vero che per Benedetto XVI e per Giovanni Paolo II, Giovanni Paolo I, Paolo VI e Giovanni XXIII, esso è stato e resta «la più grande grazia dello Spirito Santo per la Chiesa cattolica nel secolo XX». L'uso e la lettura che poi ne sono stati fatti magari con fini opposti, ma tenacia identica, da chi lo ha definito "traditore" e da chi lo ha definito "tradito" sognando un balzo scriteriato all'indietro o una fuga scriteriata in avanti, è altra cosa. A Malpelo non pare che i Papi siano stati, e siano, soldati in questa "battaglia" sciagurata. È una visione gladiatoria della Chiesa che – tutto qui – non gli piace. Così spiace anche leggere ("Italia Oggi", p. 3) che «Ratzinger si rafforza con nuovi cardinali», il che sottintende una specie di braccio di ferro in corso, o anche ("La Nazione", p. 8) «La vittoria di Bertone», che implicherebbe chissà quanti "sconfitti". Sorpresa invece per un bell'articolo di Luca Doninelli ("Giornale", p. 16) che commenta parole recentissime pronunciata «in Duomo», a Milano, dal cardinale Tettamanzi sulla «povertà di spirito». Su quelle pagine di solito si son letti rimbrotti e anche insulti, al cardinale Tettamanzi. Un passo avanti…
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: