La coincidenza è del tutto casuale: domani, 18 maggio, avviene la ripresa, in Italia, delle celebrazioni delle Messe con il popolo e si ricorda il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II. In Rete (e sui media tradizionali) si confrontano notizie e commenti sull'uno e l'altro tema: su come nelle chiese e nella Chiesa ci si prepara all'attesa ripartenza e alla devota memoria. Ad esempio, c'è un ricordo del papa polacco ben calato nel clima della Sala stampa della Santa Sede sotto il principato di Navarro Valls, ad opera della "vaticanista sul filo" Giovanna Chirri ( bit.ly/369qJ4P ). E c'è chi rilancia con convinzione un inserto speciale – un instant book, scaricabile gratuitamente – della Rivista di pastorale liturgica nel quale si presentano «quattro modelli di "chiesa all'aperto"» ( bit.ly/3cCDreN ) dai nomi suggestivi: "anello aperto", "antifona", "pietre vive" e "cammino". C'è anche una notizia che, oggettivamente, propone un punto di convergenza tra i due argomenti: dal 18 maggio Papa Francesco non consentirà più la trasmissione in diretta televisiva e in streaming della Messa delle 7 da Casa Santa Marta (iniziativa legata all'impossibilità delle Messe con il popolo), ma quel giorno, alle 7, il Papa sarà ugualmente in onda mentre celebra l'eucaristia presso la tomba del predecessore, in San Pietro, nella cappella di San Sebastiano. E poi mi capita sott'occhio, postata su Facebook, un'immagine diffusa da Vatican Media che ritrae, all'interno di una Basilica Vaticana ancora deserta, un uomo adeguatamente bardato e mascherato, munito di un serbatoio verde e di un nebulizzatore, mentre irrora di detergente (o di una soluzione a base di cloro) appunto la cappella sotto il cui altare riposano, dal 2011, le spoglie mortali di Papa Wojtyla. La tomba di Giovanni Paolo II "sanificata" in vista del 18 maggio: sintesi quasi perfetta delle due notizie religiose più postate, sulla blogosfera ecclesiale, nel corso delle ultime 24 ore.