Anno 2018… Il vecchio – così Francesco ai Vespri del Te Deum – «lo abbiamo sciupato e ferito». E quello nuovo va iniziato in positivo. Allora ecco "Italia Oggi" (29/12, p. 6). In genere su quelle pagine quasi solo critiche e mugugni, e invece qui Luigi Chiarella offre questo titolo: «Il Papa ribadisce solo il Vangelo»!
L'elogio inizia con parole secche: «Può piacere o no, ma Bergoglio riporta la chiesa al messaggio cristiano autentico»! Perciò prima e dopo trovi ironie su tante critiche scritte da ormai quasi 5 anni senza capire, o anche scritte perché gli autori – ecclesiastici e laici – capiscono molto bene ciò che il Papa vuole e quindi dice, ma poiché per loro è "scomodo" fanno finta di non capire, e quindi rifiutano. E nel testo – che non è una canzone di Jannacci – segue una serie di "Quelli che" carica di ironia: «Quelli che Gesù non era un teologo… Quelli che il Papa è laico», forse per loro troppo, e dimenticano che «fu Gesù a inventare la laicità» riferendosi al «Date a Cesare e date a Dio»! Con conclusione forse involontariamente, e altrimenti molto beffarda per tanti colleghi che magari sulle stesse pagine – potrei fare almeno 4 o 5 nomi – hanno scritto e continueranno a scrivere. Eccola: «Non bisogna essere teologi, basta un po' di elementare catechismo»!
Belle righe, dritte e non "sciupate" da malintesi voluti o incoscienti, e quindi buon inizio d'anno 2018 anche in pagina. Se l'ultima esortazione – «basta un po' di elementare catechismo» – fosse contagiosa sarebbe già un bell'augurio, che comunque qui viene proprio bene. Servirebbe anche a "Quelli che…" rileggere l'esaltazione di Dio e dell'uomo in Gesù "Figlio" di Dio e in Maria, «firma di Dio sull'umanità» offertaci ieri nella vertiginosa conclusione dell'omelia. Buon anno, da non "sciupare e ferire"! Neppure in pagina.
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