Non sono per nulla fantastici, ma molto notturni e feroci gli animali di Tom Ford. Alla seconda prova di cinema, lo stilista americano mantiene la predilezione per i toni drammatici e affonda ancora una volta il dito nelle piaghe delle solitudini e degli abbandoni, come aveva fatto nel precedente A single man. Ora è la benestante Susan – che Amy Adams racchiude in uno spettro di sguardi che trascolorano verso la più cupa delle tristezze – che vive nell'agiatezza dopo aver abbandonato il marito Edward (Jake Gyllenhaal) per seguire il successo. Ma fa capolino dall'oggi al domani nella sua vita un libro, scritto e donato da lui. E in quel libro, Animali notturni – come il titolo del film –, una storia di violenza, lei si ritrova e si perde. Una vendetta di fantasia che ha non meno laceranti risultati della realtà. Il film si divide tra questi due piani, mentre i loro contorni si perdono, facendo capo a Susan che s'illude di poter azzerare il passato. L'alter-ego di Susan su quelle pagine finisce i suoi giorni nel sangue, e quella vera, invece, rimane dilaniata dal sapere di aver buttato via una vita.
Luca Pellegrini
© Riproduzione riservata