Il padre dello sposo sta gridando, trattenendosi a stento con il maestro di cerimonia. Gesù, senza interromperli, chiama due ragazzetti che sono a servizio e fa cenno di avvicinarsi con due otri usate per l'acqua delle abluzioni. Quelli lo seguono. Sono ragazzetti svegli. Gesù dice: «Andate al pozzo, riempitele di acqua e portatemele». Poi dice: «Servitele in tavola e lo stesso con tutte quelle che trovate». Quelli rapidi escono dalla tenda di capra. Il padre e il maestro di cerimonia, presi nel loro duetto di offese, non hanno fatto caso a quell'uomo. Poco dopo si odono venire delle esclamazioni. L'invitato che aveva irriso poco prima alla mancanza del vino, sta bevendo avidamente. Il vino gli cola sulla barba. E dice: «Grande vino! Evviva lo sposo!». Il maestro di cerimonia si fa porgere l'otre da uno dei ragazzetti e se ne versa. Resta un attimo in silenzio. Si sente osservato e non sa cosa dire. Poi verso lo sposo: «Che meraviglioso ospite! A differenza di tutti, mi ha chiesto di servire il vino migliore alla fine». Il padre lo guarda come dire: non mi freghi… Gesù coi suoi discepoli è già uscito dalla sala. La sposa si guarda intorno un po' confusa, incrocia lo sguardo di Maria che sulla porta le manda un sorriso enigmatico. E la ragazza pensa smarrita e felice: «È stato lui…».
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