Per chi segue con attenzione, sin dall’inizio (2016), l’iniziativa papale di affidare alla Rete mondiale di preghiera (già Apostolato della preghiera) un’intenzione mensile, diffusa attraverso un breve “Video del Papa”, questa di novembre 2023, presentata anche qui su “Avvenire” (tinyurl.com/yjnb74wp ), occupa un posto particolare. Oggetto dell’intenzione di preghiera del Papa è infatti, questa volta, il Papa stesso. Che nella Chiesa di Roma si preghi nel corso della liturgia, e non solo per un moto spontaneo dei fedeli, per il Papa non è una novità: in ogni messa che si celebra ogni giorno in ogni chiesa del mondo, durante la preghiera eucaristica si ricorda «il nostro Papa», e a lui, quasi sempre, è dedicata una delle intenzioni della Preghiera dei fedeli nelle messe festive. In papa Francesco, poi, la raccomandazione «e non dimenticate di pregare per me» è pressoché onnipresente allorché prende la parola in pubblico. Cosa aggiunge allora questo video?
Questa preghiera per il Papa viene richiesta da lui stesso attraverso i canali digitali: è lo specifico del nuovo Apostolato della preghiera, ed è pure una caratteristica che ne influenza lo stile. Infatti, anche se la raccomandazione di «pregare perché il Papa riceva l’aiuto dello Spirito Santo» – annota Francesco – vale «chiunque sia» il Papa, le sue parole e le immagini che le accompagnano raccontano con tanta precisione il pontificato bergogliano da far pensare a un autoritratto: non il solo, visto che quasi tutti i giornalisti che l’hanno intervistato gliel’hanno in qualche modo fatto disegnare, ma certo uno dei più consapevoli. Ne rappresenta una spia la richiesta di «giudicare con benevolenza» il suo operato: su di essa infatti si è appuntato il lucido sguardo di Luigi Accattoli, che sul suo blog (tinyurl.com/mra6zmjt ) le affianca altre «due professioni di umiltà del nostro Papa formulate in diverse occasioni».
A me invece sono venute in mente le più popolari tra le richieste di benevolenza dei suoi predecessori, per quanto specifiche e non proiettabili sul complesso del pontificato: il «se sbaglio mi corrigirete!» di Giovanni Paolo II appena eletto, a proposito del suo italiano ancora zoppicante, e l’«anticipo di simpatia» che Benedetto XVI chiese «alle lettrici e ai lettori» nella prefazione al primo volume del suo “Gesù di Nazaret”.
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