venerdì 29 maggio 2020
Parliamo dando incauto fiato alle trombe della Statistica, prassi comunicativa che porta in sé un'aura di «verità scientifica» molto comoda, efficace ed ovviamente, fantastica. Così, ogni più futile nostra discussione è infarcita da «dati» che rafforzano le nostre opinioni di fronte all'interlocutore ma al contempo e alla lunga le appiattiscono. Mimando il gergo della finanza e quello di qualsivoglia studio che, in quanto tale, non è chiacchiera, o almeno lo si spera. Tanto da rendere le statistiche una sorta di ipostasi del vero quantitativo buono per valutare la sempre traballante situazione politica quanto l'emergenza sanitaria di turno, ma anche le diverse opinioni sul valore delle stesse, oltre alle sempre aggiornate e quanto mai degne di dubbie metodologie di raccolta dati, che oserei definire di serie b, quelle dei sondaggi quotidiani… «Cosa dicono le statistiche?», il che varrebbe a dire «Com'è la verità di oggi?» che, nel mondo dei media significa la verità collettiva, territoriale o mondiale, mentre per le singole opinioni, scimmiottando la prima, si rafforza l'eloquio, specie quello più vano. Immaginatevi allora le statistiche nel mondo spirituale! San Francesco riscuote il 91 % delle devozioni, Santa Rita il 79 %... Ma diamo alla Doxa quello che è della Doxa, e a Dio quello che è di Dio.
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