Il monaco francese che divenne vescovo e contrastò la morale corrotta dei nobili
domenica 1 marzo 2020
Il potere è servizio, l'amministrazione della vita pubblica è una vocazione alta, la politica è opera dell'anima e impegno a costruire la civiltà dell'amore: il richiamo dei potenti a questi valori fa parte da sempre dei compiti della Chiesa. Lungo i secoli molti sono stati i testimoni della fede che hanno avuto il coraggio di indicare ai governanti corrotti la strada da seguire. Così fece sant'Albino di Angers, monaco francese vissuto tra il 470 e il 550, che si scagliò contro la morale corrotta dei nobili dell'epoca soprattutto in ambito matrimoniale. Era nato a Vannes e fu abate per 25 anni, fino a quando, nel 529, proprio per il suo coraggio e la sua forte testimonianza di fede la gente lo volle vescovo di Angers, vincendo la sua stessa resistenza. Nel 538 e nel 541 partecipò ai Concili di Orléans, mentre si fece rappresentare in quello del 549, contribuendo così a riformare la Chiesa dei Franchi.
Altri santi. San Felice III, Papa dal 483 al 492; beata Giovanna Maria Bonomo, religiosa (1606-1670). Letture. I Domenica di Quaresima. Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11. Ambrosiano. Is 58,4b-12b; Sal 102 (103); 2Cor 5,18-6,2; Mt 4,1-11.
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