Da guerriero a monaco conquistato da Cluny
mercoledì 2 settembre 2020
La forza del Vangelo è ben più duratura della potenza degli eserciti, effimeri come il potere che li governa. Per questo motivo sant'Alberto di Pontida alla vita sotto le armi preferì la consacrazione a Dio. Nobile bergamasco, era nato a Prezzate attorno al 1025 e aveva intrapreso la carriera militare. Una grave ferita subita in combattimento lo spinse a “cambiare rotta”: partì pellegrino tra il 1071 e il 1075 verso Santiago de Compostela e sul cammino incontrò diversi monasteri cluniacensi. Al ritorno si fece promotore del carisma di Cluny nella sua terra, fondando a Pontida nel 1079 un monastero dedicato a san Giacomo e l'anno dopo uno intitolato a sant'Egidio. Andò poi a Cluny per il noviziato sotto la guida di Ugo di Cluny e pronunciò i voti. Al rientrò fondò a Cantù un monastero di Benedettine. Morì nel 1095.
Altri santi. Sant'Elpidio, abate (IV sec.); san Nonnoso sul Monte Soratte, priore (VI sec.).
Letture. 1Cor 3,1-9; Sal 32; Lc 4,38-44.
Ambrosiano. 1Pt 1,22-2,3; Sal 33 (34); Lc 16,9-15.
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