Aiuto per due genitori rimasti senza lavoro
martedì 21 febbraio 2017
«A casa nostra c'è la guerra». Prende carta e penna e scrive a questa rubrica una giovane coppia della periferia di Roma, per affidarsi «al buon cuore» dei lettori. Chiede aiuto per «trovare la pace perduta» in casa, soprattutto per i due bambini, due maschietti di 5 e 3 anni. Marito e moglie hanno perso l'impiego 8 mesi fa, quando la casa di riposo dove facevano le pulizie ha cambiato gestione e si è scoperto che non avevano il titolo specifico per lavorare in questo settore, nemmeno per lustrare i pavimenti.
«È otto mesi che non riusciamo più a sostenere le rate dell'affitto, che non si riesce più a dare un sorriso ai nostri bambini. A malapena riusciamo a pagare qualche bolletta, ma mai a comprare un paio di scarpette». I due genitori fanno le pulizie a ore, chiamati da un'agenzia interinale, ma racimolano, se va bene, 500 euro al mese, quando per l'affitto ne servono 700.
«La parrocchia ci può aiutare solo con alimenti: anche il sacerdote che ci ha sposati è in difficoltà perché le persone hanno chiuso i loro cuori per questa crisi». Cercano un lavoro, ma nell'attesa potrebbero sentirsi meglio con un po' di aiuto: lo si può fare anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”, P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”. Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, “La voce di chi non ha voce”, conto n. 12201 della Banca Popolare di Milano, agenzia 26, cod. IBAN: IT 65 P0558401626000000012201.
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