La purezza vince su ogni forma di violenza, perché contiene un messaggio di speranza per l'umanità molto più potente di qualsiasi forma di prevaricazione e repressione. Lo testimonia la storia di sant'Agata, giovane catanese martire del III secolo. Nata da una nobile famiglia di fede cristiana, da ragazza Agata decise di donare la propria vita a Dio e così il vescovo le impose il velo delle vergini consacrate. La sua bellezza, però, fu notata dal proconsole Quinziano, che, in forza dell'editto di persecuzione dell'imperatore Decio, la fece arrestare con l'accusa di vilipendio della religione di Stato. La fece portare a palazzo e tentò in tutti i modi di sedurla, ma Agata non rinnegò né la sua fede, né la sua scelta di vivere da consacrata. Una resistenza che le costò orrende torture: Quinziano le fece strappare i seni, ma la giovane fu miracolosamente guarita. Fu gettata nel fuoco, ma un terremoto interruppe l'esecuzione. Agonizzante, fu gettata in carcere dove morì. Era il 251.
Altri santi. Sant'Avito, vescovo (450-523); beata Elisabetta Canori Mora, madre di famiglia (1774-1825).
Letture. 2Sam 24,2.9-17; Sal 31; Mc 6,1-6.
Ambrosiano. Sir 40,1-8a; Sal 8; Mc 6,30-34.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: