«Stiamo aiutando Aleksej, bimbo russo di 9 anni, insieme con voi già da una anno e mezzo». Scrivono così i volontari dell'associazione Milano-Mosca Sos rivolgendosi ancora una volta ai lettori della rubrica che sostengono a distanza le cure del piccolo russo affetto dalla nascita da una grave malattia del sangue. «Un mese fa – si legge nella lettera – Alesha e sua mamma sono andati a San Pietroburgo, dove il bambino ha subito un trapianto di midollo. Nella sua situazione era l'unica via possibile. Il trapianto è superato, ma ora gli tocca affrontare un periodo lungo e difficile di riabilitazione che richiede un'enorme pazienza, dispendio di energie e purtroppo la somministrazione di medicinali molto cari». Medicine che non sono pagate dall'ospedale (la sanità in Russia è a pagamento), né dalla mamma che per accudire il figlio può fare solo qualche lavoretto. Il padre è morto l'anno scorso. «Dopo il trapianto Alesha ha avuto un'infezione ai polmoni – si legge ancora –. È un problema frequente per questi malati che si può risolvere, certo, ma è necessario un farmaco che costa 680 euro a confezione. Una a settimana... La medicina andrà presa per almeno altri sei mesi. Ogni volta noi volontari mettiamo insieme i soldi per acquistarla. Fino alla malattia Alesha amava molto andare a scuola, non per le lezioni, ma per stare con gli amici. E gli piace molto giocare a calcio. Da un anno e mezzo però vive in ospedale, non torna quasi mai a casa, né tantomeno a scuola. E quindi addio partite a pallone. Aleksej non può far conto su nessuno, tranne noi, voi e il buon Dio».
Info: Comitato Milano Mosca Sos, prof Guido Caprio, 338.6042853; guido.caprio@fastweb.it
Daniela Pozzoli
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