Cucina al centro dell'attenzione mediatica, questa settimana, con gli strascichi di Masterchef, dove l'allievo (il vincitore dell'edizione 2014, Federico Ferrero) ha cominciato a dire al maestro-giudice (Carlo Cracco nella fattispecie), che deve imparare da lui a cucinare, soprattutto in leggerezza. E paginate di giornale hanno commentato questa gara di cucina mediatica. A che pro? Secondo la presunta legge matematica, la formula sarebbe: se ne parlano i giornali, significa che l'argomento interessa a tanti. Poi leggi di un saldo negativo di 17.723 negozi che hanno chiuso i battenti nel 2013 con ben 2.289 esercizi nel campo della ristorazione e ti chiedi dove risieda la passione per il cibo (peraltro mortificata anche dalla crisi economica, che consiglia risparmi in tutti i campi). In casa, a quanto sembra, se è vero che la spesa è diventata più oculata, fino a ribaltare le leve del marketing. Uno studio dell'Università di Parma ha infatti messo in luce che rispetto a sei anni fa si passa più tempo davanti agli scaffali del supermercato: il 20%, pari a sei minuti. Ed è il tramonto dell'acquisto impulsivo, dettato magari da strategie di banco, prodotto dal posizionamento strategico di certi cibi e dalla relativa illuminazione. Oggi, la grande novità è che siamo tornati a confrontare prezzi e offerte. E mai avremmo immaginato che diventasse una notizia il fatto che chi esce a fare la spesa lo fa con una lista scritta a mano per non comprare più del necessario, che poi magari viene buttato via. Se questa è la novità, ben venga, ma viene allora da chiedersi che ubriacatura abbiamo vissuto in un passato assai recente. Lo stesso "tre per due" sembra la farsa commerciale di un'altra epoca, mentre si sta tornando a far la spesa giorno per giorno, che poi significa risparmio (perché è senza spreco), ma anche qualità, non solo del cibo scelto senza processi eccessivi di conservazione, ma anche della vita, giacché la spesa giornaliera favorisce il variare dell'alimentazione che è più salutare. Quindi, il marketing avanzato se la deve vedere con le agguerrite acquirenti della quarta settimana, che difficilmente cadranno nel tranello dei profumi. Pare infatti che il profumo sia un'arma: per vendere una casa ci vuole quello di caffè nell'aria, mentre per favorire l'acquisto di alimentari negli ipermercati il profumo giusto è quello del pane. Sono il frutto di studi che probabilmente avranno successo con ciclicità. Questa volta, ciclicamente parlando, è tornato il buonsenso ed è un gran bella notizia, quasi come quella delle fragole di primavera, che quest'anno sono in grande anticipo. Pronte a marzo.
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