A un podcast il Papa rivela quello che gli sta più a cuore
domenica 10 luglio 2022
Nei primi otto giorni di luglio sono state rese pubbliche tre interviste di papa Francesco: a Bernarda Llorente, presidente dell'agenzia nazionale argentina "Télam"; a Phil Pullella, vaticanista storico dell'agenzia internazionale "Reuters" (quest'ultima in cinque "puntate"); a Guillermo Marcó, presbitero e giornalista argentino, a capo dell'ufficio stampa dell'arcidiocesi di Buenos Aires quando la guidava l'allora cardinale Bergoglio. Quest'ultima, di gran lunga la meno popolare delle tre, è anche la più caratterizzata in senso digitale, a motivo del mezzo di diffusione: il podcast settimanale "Marcó, tu semana", scaricabile su Spotify e su iTunes ( apple.co/3uvX7w3 ). Oltre che ascoltarlo, se ne possono leggere alcuni brani sul sito argentino di news "Infobae" ( bit.ly/3Ro8Ia2 ) e, in italiano, su "Aci Stampa" ( bit.ly/3bX8uXo ) e su "Vatican News" ( bit.ly/3au9SQX ). Il colloquio, registrato ai primi di giugno, è molto confidenziale: negli argomenti affrontati, slegati dall'attualità, e anche nella forma e nel tono delle voci. Insieme ad altre cose già note, vi apprendiamo che Francesco era ed è tuttora un «orante mattiniero», «perché se non preghi la mattina», prima di finire nel tritacarne, «non preghi più». Che non sente l'età, anzi: «Quando penso che ho 85 anni mi sembra irreale. Io a questa età? Rido di me stesso e vado avanti». Che ha sperimentato da parte dello Spirito Santo un ottavo dono, quello dell'«anestesia», che gli consente di affrontare le responsabilità più grandi senza esserne schiacciato. E alla domanda su cosa, come Papa, gli stia più a cuore, risponde: «Il mio cuore è un deposito pieno di cose che conservo. A quale tengo di più? Non lo so. Devo aumentare di continuo gli scaffali. Sono come un collezionista, nel senso buono del termine. Non voglio perdere nessuna delle cose belle che la gente mi dona».
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