Mi capita spesso di sostenere che il web costituisca per l'informazione religiosa una risorsa, giacché consegna ai cronisti e ai commentatori una libertà di spazi e di tagli maggiore rispetto ai vincoli dei quotidiani tradizionali. Ho voluto cercare nell'uscita dell'enciclica Laudato si' una verifica di questa mia convinzione-speranza: anche perché è il primo, dei tre documenti maggiori firmati da papa Francesco, a ottenere una risonanza pari a quella di altri suoi gesti e detti meno formalmente magisteriali.Ecco dunque cosa ho trovato. Al netto delle anteprime innescate dal disembargo non autorizzato, il grosso dei titoli dei quotidiani di venerdì ha puntato sulla frase del n. 189, quella critica verso «il salvataggio ad ogni costo delle banche», che a ben vedere non è il centro tematico del documento. Lo ha osservato indirettamente anche il mio dirimpettaio Gennari, nel "Lupus in pagina" di ieri. I titoli sull'enciclica dei siti e dei blog di argomento ecclesiale invece sono stati assai più vari. Segnalo in essi l'emergere di tre fuochi tematici e di due felici sintesi tra cultura cristiana e cultura ambientale. Il primo sottolinea che i suoi destinatari sono «tutti», e non solo i cattolici. Il secondo apprezza l'idea che l'uomo, come ha generato la crisi ambientale, così può affrontarla (si innesta qui la sottolineatura, che trovo assai acuta, che ciò smarca il testo dalle risonanze neognostiche di cui talora si carica l'ambientalismo). Il terzo fuoco tematico, che è la conseguenza del secondo, condivide la fiducia nello strumento della politica e il positivo slancio utopico del documento.Ed ecco le due sintesi, che sono entrambe citazioni testuali ripetute dalla Laudato si': «conversione ecologica», che valorizza un'espressione già usata, in ambito ecclesiale, da Papa Wojtyla, ed «ecologia integrale», che invece papa Bergoglio rilancia dalla sua America Latina. Queste, sì, mi paiono corrispondere al centro tematico dell'enciclica.
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