A proposito di un malinteso
mercoledì 29 gennaio 2025
Il denaro non fa la felicità, questo lo sanno tutti, ma i poveri sanno anche che non la fa di più la miseria. Quando Gesù dichiara «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio» (Lc 6,20), non si fa illusioni romantiche: quel che rende felici non è essere poveri, è il Regno di Dio – e sono i poveri che lo possiedono. Poveri, cioè privi delle sicurezze del mondo, del superfluo che occupa il cuore senza riempirlo. È questo che serve per fondare la propria felicità su una verità semplice: Dio mi ama infinitamente, senza condizioni. Questo è un tesoro al riparo dalle crisi, e nemmeno il nostro peccato può portarcelo via: se lo rifiutiamo, non sarà mai più lontano di quanto non lo sia la porta del nostro cuore. Abbiamo ricevuto abbastanza false promesse e truffe per accogliere con prudenza il tesoro di un Dio che ama gratuitamente. Sarebbe più rassicurante averlo meritato, questo amore: un gruzzolo, per quanto piccolo, che ci apparterebbe, da noi guadagnato e non frutto di un malinteso. Ma Dio non mi ama per quello che faccio, bensì per una ragione migliore che non ha nulla di un malinteso: perché io sono infinitamente amabile. E se ne dubito spesso, Dio invece lo sa bene: mi conosce come se mi avesse fatto. © riproduzione riservata
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