Rose è l’ultima nata in una povera famiglia di contadini con un passato glorioso di cartografi e naviganti. Ha un nome che riporta al simbolo centrale della rosa dei venti e un temperamento vivace, instancabile. Il suo primo regalo, un paio di stivaletti di pelle di renna, ne stabiliscono un destino, sarà una viaggiatrice, un’esploratrice indomita. E questo nonostante sua madre, una donna piena di superstizioni, sostenga che Rosa è nata rivolta a Est, e che dunque sarà una creatura docile e remissiva. La bambina invece cresce curiosa e indipendente, tutte caratteristiche di una figlia del Nord. Proprio qui, nel profondo Nord, nella Norvegia del sedicesimo secolo,
è ambientata questa favola piena di incantesimi, di viaggi e di atmosfere magiche, La figlia del Nord (Rizzoli; 16,90 euro) ispirata all’autrice, l’americana Edith Pattou, dalla fiaba norvegese di Andrew Lang, A est del sole e a ovest della luna ma in cui si intravvede in parte il tema de La bella e la Bestia.Quando Rose ha solo cinque anni un grande orso bianco dagli occhi tristi le salva la vita mentre rischia di annegare nellr acque di un lago. Dieci anni dopo lo stesso orso bianco parlante si presenta alla casa di Rose con una richiesta precisa e drammatica. Se i genitori gli daranno la loro ultimogenita, le condizioni della famiglia miglioreranno e l’altra figlia, Sara, gravemente malata guarirà. Sacrificare una figlia per l’altra è un obbrobrio, ma così avviene. Quando l’orso torna a riprenderla Rose parte con lui, aggrappata alla sua schiena, per un lungo viaggio verso le terre del Mare del Nord. Nel misterioso castello, scavato dentro la montagna dove l’orso bianco porta la ragazzina, Rose vive una prigionia dorata, piena di agi ma anche di solitudine e di nostalgia di casa. Cose strane accadono in quel luogo. Di notte poi in un buio senza fine un visitatore ignoto si corica accanto a lei senza lasciare traccia la mattina. Non resistendo alla curiosità di scoprire
l’identità della creatura che in punta di piedi s’infila nel suo letto, una notte Rose accende una luce, infrangendo però un patto e interrompendo dolorosamente un sortilegio che sembrerebbe allontanare per sempre il dolce orso bianco da lei. Questo però è l’inizio di un altro viaggio avventuroso e pieno di insidie che porterà Rose in capo al mondo, nella terra dei ghiacci, regno della perfida e potente Regina dei Troll che, quanto a magia non è seconda a nessuno. Per il lettore le cinquecento pagine del la figlia del Nord sono un’immersione totale nel piacere della favola e nell’emozione dell’avventura tenuta desta da continui colpi di scena. A dare efficacia al racconto e spessore ai personaggi contribuisce certamente l’espediente narrativo adottato da Edith Pattou che ha affidato la storia, capitolo dopo capitolo, alle voci dei diversi protagonisti. Dai 14 ai 99 anni.
Molti lo considerano uno sciroccato, uno un po’ strambo, con la testa nelle nuvole, in realtà Buccia - questo è il soprannome con cui vuole essere chiamato - è un tipo
solitario, fissato con la fantascienza, i complotti e le radio ricetrasmittenti. Quattordici anni, torinese, Buccia passa il proprio tempo tra una base segreta, mille appostamenti, pedinamenti, analisi di articoli di giornale, intercettazioni di messaggi extraterrestri, chiacchierate via radio con la grande rete dei radioamatori. Sono gli anni Sessanta lo sfondo del racconto di Tommaso Percivale Messaggio dall’impossibile (Einaudi ragazzi; 11 euro), anni cruciali per i primi lanci di satelliti nello spazio, le avventure dei primi cosmonauti, la gara alla conquista
del Cosmo tra Usa e Urss e la guerra fredda tra le due superpotenze. Anni in cui, accanto ai traguardi scientifici fioriscono ipotesi, leggende e bufale su missioni fallite e tenute nascoste, cosmonauti perduti nell’Universo. Cellulari e Internet non esistono ancora ma la radio e il radiotelegrafo permettono alle persone con interessi comuni ma spesso dalle identità segrete di comunicare anche a grandi distanze. Il mondo dell’etere schiude a chi vuole perlustralo, infinte sorprese, bugie e verità difficili da verificare, messaggi misteriosi che arrivano da trasmissioni clandestine dei servizi segreti di mezzo mondo diretti alle spie e agli agenti segreti sotto copertura nei diversi Paesi. Rintanato nella sua stanza, con le cuffie sulle orecchie, e spesso in compagnia dell’amico Jack, Buccia passa ore ad ascoltare, origliare e discutere di sospetti, ambiguità ed enigmi , missili atomici, alieni e complotti. A captare messaggi che mettono in moto la sua fantasia ossessiva, ma lo proiettano in un mondo complicato più grande di lui. Quando i due ragazzi leggono sul giornale che qualcuno ha registrato le ultime parole di una cosmonauta sovietica, la prima donna lanciata nello spazio e perduta in seguito a una missione fallita, decidono di indagare. Poi l’improvvisa scomparsa di Jack complica tutto. Buccia si mette alla ricerca dell’amico ma tra pedinamenti, inseguimenti e pestaggi - pagherà pesantemente le conseguenze della sua ostinazione. Buccia, però, lo dice la parola stessa, ha una scorza dura… Un racconto pieno di tensione da cui è difficile scollarsi sul tema dei mille volti della verità e sui fantasmi della mente. Dai 14 anni.
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