Susy e Liliana, due tipi tostiper genitori con esperienzaSusy e Liliana non si conoscono, ma hanno in comune un unico destino: l’allontanamento dalle famiglie d’origine e l’ingresso in comunità. Susy ha 7 anni e due genitori che hanno avuto problemi con la giustizia; per questo adesso la comunità è diventata la casa per lei e i suoi fratelli. Adora cantare e ballare. Apparentemente è buona e simpatica, ma in realtà è furba e tosta. Testarda e capricciosa, sa bene già da così piccola come ottenere ciò che vuole, mettendo in difficoltà gli adulti pur di attirare la loro attenzione. Ciò dimostra quanto sia intelligente e in grado di far girare le cose a suo vantaggio. Ma nonostante la scaltrezza è una bambina in cerca di coccole, attenzioni, complimenti e di un accudimento materno mai provato. Il Centro ausiliario per i problemi minorili (Cam) cerca per lei una famiglia affidataria, residente a Milano o province limitrofe, con figli grandi e con un’esperienza educativa tale da riuscire a contenere la rabbia di Susy. Liliana di anni ne ha 9 anni e da quando è stata allontanata dai suoi genitori, non più in grado di gestire lei e i suoi fratelli, è in comunità. Sa sorprendere gli adulti mettendosi in situazioni pericolose e, se si sente in difficoltà, li sfida per vedere come reagiscono. Fa fatica ad affidarsi alle persone, anche se si percepisce il suo bisogno di affetto. Liliana è creativa, propositiva, dotata di grande inventiva e va bene a scuola. Socievole con tutti, ha raggiunto una certa autonomia, sebbene ci siano stati episodi in alcuni momenti importanti della sua vita che l’hanno fatta tornare «piccola». Il Cam cerca anche per lei una famiglia affidataria, magari con figli più grandi, che risieda a Milano o provincia.
Info: Chi pensasse di poter accogliere Susy o Liliana, può contattare l’Ufficio affidi del Cam, via Vincenzo Monti 11, 20123 Milano, chiedendo di Franca Assente. Tel.: 02.48513608, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30; email: affidi@cam-minori.org
Mohamed, 10 anni, «schiavo» per portare i soldi a casa
Mohamed è un bimbo di 10 anni nato in Egitto. Si definisce «un piccolo uomo che porta i soldi a casa». La sua famiglia, infatti, è molto numerosa ed è per questo che lui ha sempre dovuto lavorare per aiutarla, raccogliendo ferro, rame e cartone che venivano poi pesati e pagati. Circa un mese fa Mohamed ha vinto un «viaggio premio»: destinazione Italia, a casa di uno zio ricco. Il giorno della partenza i genitori non erano sul molo a salutarlo. Mohamed ha viaggiato insieme ad altri ragazzi per otto giorni su un barcone, patendo il freddo e la fame. Ma «non ho mai pianto, sono un uomo», si vanta oggi. Arrivato in Italia, ha visto bambini come lui con le borse in spalla uscire presto al mattino. «Si lavora tanto in Italia, chissà quanto si guadagna. Mi informerò nella casa dove vivo», racconta che pensò subito. Una mattina si è presentato un ragazzo grande che parlava bene l’italiano e l’arabo e che chiamava uno per uno i ragazzini come lui. Spaventato dalle domande dello sconosciuto, che lo credeva un adolescente, Mohamed ha cercato di rintracciare i genitori ma invano. Quando finalmente è riuscito a parlare al telefono con un fratello ha capito che non esisteva nessuno zio in Italia. Era una bugia raccontata dalla sua famiglia per mandarlo a lavorare all’estero. La svolta per Mohamed è giunta dall’incontro con gli operatori di Aibi che lo hanno aiutato ad ammettere di essere solo un bambino bisognoso di aiuto. Per sostenerlo attraverso il progetto «Bambini in alto mare» bastano 25 euro al mese. Il Progetto si basa sia sul cuore delle famiglie e sulle loro capacità di accoglienza di bambini come Mohamed, sia sui sostenitori a distanza che possono offrire alle mamme sole e ai minori non accompagnati un futuro. Ogni anno sono circa 2000 i minori come Mohamed non accompagnati che sbarcano in Italia, circa il 10-15% del totale dei migranti. La maggior parte ha tra gli 11 e i 17 anni, ma anche bambini molto piccoli, di 3-4 anni. Grazie alla campagna Aibi aprirà una sede operativa nei luoghi degli sbarchi. Info: Aibi, tel.: 02.988221; email: ssd@aibi.it; www.aibi.it
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