martedì 22 marzo 2016
Fateci caso: noi siamo quelli del “Povera Italia!”. Lo diciamo - più o meno disperati, spesso gratuitamente - anche per vicende del tutto personali. Ad esempio quando prendiamo una multa per divieto di sosta e, dopo la classica esclamazione, ci chiediamo anche “di questo passo dove finiremo?”. E allora: fuori la Juve, fuori anche la Lazio, siamo rimasti senza Coppe, senza Europa, dove finirà il calcio italiano? Mi verrebbe da dire, d'acchito: al San Paolo di Napoli, puro spettacolo, grande festa, e tutti in coro a cantare “Pipita, Pipita mio”, ma sarebbe come evitare il doloroso quesito, anche perché proprio il Napoli ha avuto il cattivo gusto di uscire dalla scena continentale che poche settimane prima aveva dominato. E proprio il Napoli mi aiuta a rispondere: non è uscita l'Italia dall'Europa ma sono state rispedite a casa quelle squadre che hanno commesso errori. Come la Roma e la Fiorentina spacciate in diversa maniera, fra vergogna e rabbia; come il Napoli dominatore dell'Europa League scientemente demolito dal suo allenatore; sì, lo ripeto, Sarri è una splendida rivelazione nel mondo panchinaro ma non avendo mai fatto il calciatore si mette in testa che Higuain è affaticato, che Koulibaly ha la bua e altre ciance, mentre i “ragazzi” in realtà hanno solo voglia di giocare e basta chiederlo all'Insigne che con Mazzarri fece trentotto spicchi di partite, o al Mertens, campione dimezzato, re della mezzoretta e poco più; o allo stesso Higuain che a smontarlo s'indigna. Sarri ha scelto il turnover, che anche in banca, sua precedente esperienza, vuol dire movimento: oggi sei dentro, vai a giocare col Villareal con cinque riserve e sei subito fuori. Contento? Non bastava aver visto fare gli stessi errori da Mazzarri e Benitez? De Laurentiis si lamenta del fatturato: ne parli col suo ragioniere in panca. E la Juve? Cosa c'entra il mal d'Europa se stai vincendo due a zero e ti fai riacchiappare? Trapattoni inorridisce, anch'io non sto meglio e con me milioni di tifosi che rammentano la Signora omicidi e quasi ignorano la Signora suicidi. Ma qui la cosa si complica perché, visto Dybala entrare nel derby la domenica, mi son chiesto perché sia stato escluso dalla partitissima di Monaco il mercoledí. E perché Allegri - come singhiozzano gli juventini - non abbia fatto entrare Zaza, eccetera eccetera. Già, Allegri: è bravo, non c'è dubbio; gli hanno dato la Panchina d'Oro per lo scudetto dell'anno scorso, e hanno fatto bene; s'è perso e ritrovato (con Dybala) nel giro di poche partite e sta correndo verso uno storico scudetto, che meriterebbe; ma se dopo la sconfitta di Monaco qualcuno s'è affrettato a dire che era confermato sulla panchina bianconera vuol dire che qualcun altro aveva notato e soppesato i suoi errori. E adesso, se me lo permettete, evitiamo di parlare della Lazio che fa 1-1 con lo Sparta a Praga e ne becca tre all'Olimpico. Povera Italia? Povero Pioli. Povero Lotito. Morale: siamo fuori dall'Europa perché abbiamo perso. Amen.
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