Anche Matteo Renzi ha detto che, nella questione delle «unioni civili» per le persone omosessuali, «ha vinto l'amore». Non si direbbe, ma mai come in queste settimane di polemiche anche violente, dentro e fuori il Parlamento, si è tirato in causa l'amore. È vero: si fa presto a dire amore, ma l'amore autentico qual è? Per spiegarcelo la Repubblica ha ripescato (martedì 23) un articolo del 1961 della statunitense Harper Leer – l'autrice del famoso Buio oltre la siepe, morta il 19 scorso. La celebre romanziera affermava che «esiste un unico genere di amore: l'amore. Ma le sue manifestazioni sono innumerevoli». In qualche modo l'Unità l'aveva già confermato parlando (lunedì 22) delle «intermittenze del cuore, quando finirà l'amore». Il Foglio si è occupato, invece, (venerdì 26) dell'«amore romantico, il cui sviluppo estremo – ha scritto – è il tautologico slogan "love is love"» (amore è amore), «sul quale s'incardina ogni battaglia per le nozze omosessuali», però «partendo dall'assunto opposto: l'amore come voglio io è importantissimo». Il Fatto Quotidiano, invece, riferiva (sabato 20) l'opinione di un esponente del mondo gay, il quale notava che «il nostro rapporto non è contemplato, per il Codice Civile noi non ci amiamo». Naturalmente, la parola "amore" nel Codice non c'è. Non c'è neppure nell'Inferno dantesco, aggiungeva (venerdì 26), dove il grande Poeta parlava piuttosto di «sodomiti», né nel Catechismo della Chiesa Cattolica che, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, presenta le relazioni omosessuali come «intrinsecamente disordinate» e «contrarie alla legge naturale» (numm. 2357-59). Il medesimo esponente concludeva che «il nostro amore gay [è un] gioco d'azzardo». Questa piccola antologia sugli amori omosessuali termina con una necessaria riflessione sul dovere della fedeltà di coppia, deliberatamente eliminato come inutile copia del matrimonio. In realtà, se è vero che non è il "dovere" a garantire la fedeltà (ma ne è una affermazione di importanza), è vero anche che la sua deliberata cancellazione rende tragicamente ridicolo ogni discorso sull'amore (infedele). Per Francesco Merlo, su Repubblica (venerdì 26), questo scarto di fedeltà è una specie di «tana libera tutti» (i gay) e questa legge una «nuova breccia di Porta Pia». Noticina finale: a una parte della sinistra piace molto l'affitto dell'utero, che però costa molte migliaia di euro: al solito, un affare da ricchi. LA NOVANTINAMarco Cappato, esponente del Partito Radicale Transnazionale, è esperto in suicidi assistiti: «Un bicchierino con la sostanza letale e un sonnifero. Mezz'ora dopo è tutto fatto». Ha promesso di pagare viaggio e clinica in Svizzera a chi glielo chiederà. L'eutanasia costa migliaia di euro, anche questo è un genere per ricchi. Libero lo ha intervistato: «Quanti ne hai aiutati a morire finora?». Cappato: «Nel corso degli anni, da quando mi occupo di eutanasia, una novantina».
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